Zaia: “verso la normalità negli ospedali, ma attendiamo il 15 giugno”
Tutto fa pensare che si vada verso una tenuta, attendiamo il 15 giugno, ma ad oggi non abbiamo avuto carico nelle terapie intensive, neppure nei ricoveri, e nemmeno esplosioni nei contagiati. I pres...
Tutto fa pensare che si vada verso una tenuta, attendiamo il 15 giugno, ma ad oggi non abbiamo avuto carico nelle terapie intensive, neppure nei ricoveri, e nemmeno esplosioni nei contagiati.
I presupposti ci sono tutti.
Stamani riunione con i direttori generali, abbiamo parlato della partita dei tamponi, confermando di andare avanti con il piano di sanità pubblica fino al 15 giugno.
Stiamo implementando anche la sperimentazione dei pool di provette per eseguire le analisi.
Stiamo andando verso la normalizzazione negli ospedali.
Resta il tema del punto nascita di Asiago, ma lo riapriremo, come abbiamo fatto con quelli che avevano chiuso.
Anche con l’ambulatoriale stiamo viaggiando verso la normalità pre covid.
Investiamo molto sulla prenotazione delle visite.
Situazione di tenuta
«Da 20 giorni che non becchiamo un positivo tra il personale
dell’ospedale e rsa. Tutto fa sperare in una situazione di tenuta. Sono
passati 10 giorni da quel 18 maggio ma attendiamo il 15 giugno. Ad oggi
non abbiamo avuto carico nelle terapie intensive, neppure nei ricoveri, e
nemmeno esplosioni nei contagiati. I presupposti ci sono tutti».
Tamponi e piano sanità pubblica
«Stamattina lunga riunione con i direttori generali, abbiamo parlato
della partita dei tamponi, confermando di andare avanti con il piano di
sanità pubblica fino al 15 giugno. Il poll dei 10 tamponi, stiamo
pensando di portarlo a 30. Stiamo mettendo in fila tutti i 14 laboratori
del Veneto e vogliamo creare una grande leva qualora ci fosse necessità
di fare tanti tamponi. Ad oggi ci vogliono più 1000 provette per
trovarne una di contagiata».
Ospedali: verso la normalizzazione
«Riaperture verso la normalizzazione. Gli ospedali stanno andando più
o meno tutti a regime. Abbiamo aperto i punti nascita che avevamo
chiuso, anche l’ambulatoriale sta tornando alla normalità. Problemi al
punto nascita di Asiago e con qualche call center ma stiamo risolvendo.
Abbiamo organizzato bene gli ingressi e investiamo molto sulla
prenotazione delle visite. Ogni nuovo degente viene tamponato. Ci
saranno percorsi separati, adegueremo le strutture».
Cassa integrazione
Ho parlato ieri con Pone, direttore dell’Inps Veneto e siamo i numero
uno a livello nazionale: pagato l’84% delle casse integrazione. Per i
marittimi, non dipende dall’Inps regionale, si è attivata quella
nazionale e spero che si possa sbloccare anche questa partita».
Aperture comunitarie
«Spero in aperture comunitarie. La Svizzera apre a tutti dal 6 giugno, tranne l’Italia. Il tema esteri è fondamentale qui».
Ospedale Qatar
«In via prudenziale (ci vuole 2 settimane a montarlo) lo teniamo lì
fino al passaggio dell’eventuale seconda ondata. In questo momento è un
tendone vuoto e non ce ne facciamo niente. Il dono era chiavi in mano.
Devono ancora arrivare posti letto e attrezzature. Ci vogliono 40 o 50
container per immagazzinarlo tutto».
Elezioni
«Questa notte è stata fatta una conferenza urgente con alcuni
presidenti di regione con il ministro Lamorgese per dire che noi non
possiamo accettare che si dica che c’è stato un accordo con le regioni.
Noi abbiamo una richiesta che continuiamo a mantenere e cioè farlo
quanto prima. Pensiamo che si possa andare a votare assolutamente a fine
luglio. Ci sono tutti i presupposti per farlo bene. C’è stata tensione
perchè si mette in discussione la leale collaborazione. Abbiamo scritto
al presidente Mattarella che è a conoscenza della vicenda. La tensione è
alta e si è considerato anche di far saltare il tavolo Stato-Regioni.
Restiamo in fiduciosa attesa. La palla è in due mani: il Parlamento o il
governo».
Recovery Fund
«Non ho capito come funziona e i vincoli. Non ne so nulla. Da mesi si
sente parlare di interventi ma io nei conti della regione non ho ancora
visto nulla».
Turismo
«Albergatori preoccupati delle disdette degli austriaci. Kurtz ha
fatto passare l’idea che se vengono in Italia poi quando tornano a casa
devono far la quarantena. Io comunque resto fiducioso, i turisti
torneranno ma bisogna aprire le frontiere e garantire la mobilità».
Centri estivi
«Noi vogliamo aprire già il primo, si sta muovendo qualcosa a Roma.
Resto fiducioso. Voi avete capito che in questo Paese il sabato sera o
la domenica può accadere di tutto. Abbiamo tanti che ci dicono siamo
pronti ad aprire».