La Guardia di Finanza del Comando Provinciale di VICENZA ha intensificato le sue attività di monitoraggio per contrastare il lavoro nero e l’immigrazione clandestina. L’intervento recente si è svolto a Grisignano di Zocco, dove i finanzieri del Gruppo Vicenza hanno effettuato un controllo presso un centro massaggi gestito da cittadini cinesi. Durante l’ispezione, sono state identificate 3 lavoratrici senza regolare contratto di lavoro, due delle quali erano anche prive di documenti di identità e, di conseguenza, risultate clandestine sul territorio nazionale.
Lavoro nero e sanzioni amministrative
I militari hanno subito avviato le procedure necessarie, comminando una serie di sanzioni amministrative per un importo complessivo di circa 6.600 euro. Contestualmente, è stato disposto un provvedimento per la sospensione temporanea dell’attività, segnalando l’incidente all’Ispettorato Territoriale del Lavoro di VICENZA. Questo intervento rientra in una serie di operazioni per contrastare l’impiego di manodopera irregolare, una piaga che compromette la giustizia sociale ed economica.
Sfruttamento dell’immigrazione illegale e precedenti
Oltre alle sanzioni per il lavoro irregolare, il centro massaggi è stato coinvolto in un’indagine anche per sfruttamento dell’immigrazione illegale, con la denuncia del titolare e della responsabile per il reato di soggiorno irregolare. Le forze dell’ordine hanno segnalato che il centro era stato oggetto di un controllo simile anche l’anno precedente, durante il quale erano stati riscontrati ulteriori casi di sfruttamento di lavoratrici clandestine. Anche in quella circostanza, erano state imposte sanzioni pari a circa 6.500 euro.
Un impegno costante nella lotta al sommerso e all’immigrazione clandestina
La Guardia di Finanza di VICENZA ha ribadito il suo impegno nel contrastare il sommerso da lavoro e l’immigrazione illegale. Oltre a tutelare i diritti dei lavoratori, queste operazioni mirano a prevenire la concorrenza sleale che minaccia le imprese che operano nel rispetto della legge. Le forze dell’ordine continueranno a monitorare il territorio, mettendo in atto interventi per garantire il rispetto delle normative.
Presunzione di innocenza e indagini in corso
Le persone coinvolte nel caso, come sottolineato nel comunicato ufficiale, sono considerate innocenti fino a prova contraria, in osservanza del principio della presunzione di innocenza. Le indagini saranno concluse solo qualora intervenga una sentenza definitiva di condanna.
Il comunicato diffuso dalla Guardia di Finanza è stato approvato dall’Autorità Giudiziaria, che ne ha autorizzato la divulgazione per motivi di interesse pubblico.