VERONA – È una tragedia che scuote la città quella che ha coinvolto Edoardo Mangano, il 19enne trovato morto vicino a un treno merci a Porta Vescovo. La morte è avvenuta dopo che il giovane, insieme a un amico, si era arrampicato sul tetto del vagone di un treno fermo. Un gesto che si è rivelato fatale: Edoardo è stato colpito da una scossa elettrica di circa tremila volt, causata dai fili dell’alta tensione.
Il dolore del padre e l’autopsia disposta dalla Procura
Il padre di Edoardo, Alberico Mangano, ha raccontato con voce rotta dal dolore la tragedia che ha colpito la sua famiglia. Dopo essere stato colpito dalla scossa elettrica, è stato trovato accasciato sui binari circa 24 ore dopo. Nel frattempo, l’autopsia è stata disposta dalla Procura per chiarire definitivamente le cause della morte e determinare con precisione se il ragazzo sia morto subito dopo l’incidente o se vi siano stati altri fattori. I risultati dell’esame saranno disponibili sabato 5 aprile, mentre i genitori dovranno attendere qualche giorno prima di poter procedere con i funerali.
La ricostruzione della tragedia
Edoardo e il suo amico si erano allontanati per tentare di entrare in una discoteca, situata vicino alle rotaie. Dopo aver cercato di accedere dal retro del locale arrampicandosi su una grondaia, i due ragazzi hanno deciso di salire sul tetto del treno merci. Secondo la ricostruzione, l’amico di Edoardo è stato il primo a essere colpito dalla scossa elettrica e a cadere sui binari. Ora ricoverato con ustioni, il giovane è in condizioni stabili ma sotto shock. La sua testimonianza potrebbe risultare fondamentale per comprendere meglio la dinamica dell’incidente.
L’inchiesta è ancora aperta e non ci sono indagati al momento, ma si sta valutando l’eventuale accusa di omissione di soccorso. Le indagini continuano per capire perché i ragazzi abbiano preso quella tragica decisione di salire sul treno.