Come e quando variare l’alimentazione del nostro animale domestico? Lo abbiamo chiesto alla Dott.ssa Alice Chierichetti, veterinaria nutrizionista professionista. L’argomento è di quelli che scaldano gli animi: c’è chi giura che un cane debba mangiare lo stesso cibo tutta la vita, chi invece cambia marca di crocchette come cambia il guardaroba. Ma la verità, come sempre, sta nel mezzo.
La varietà non è un capriccio, è una necessità
Dare ogni giorno lo stesso identico pasto a un cane o a un gatto è comodo, sì, ma è davvero la scelta migliore per la loro salute? “L’intestino è un ecosistema vivente, popolato da miliardi di microrganismi. Se si nutre sempre e solo con gli stessi ingredienti, si impoverisce e perde flessibilità”, spiega il veterinario nutrizionista cane e gatto Alice Chierichetti. Il risultato? Maggiore vulnerabilità alle malattie, problemi digestivi e meno capacità di adattarsi a nuovi alimenti. Un po’ come chi mangia solo pasta in bianco e poi, alla prima cena etnica, finisce piegato in due dai crampi allo stomaco.
Crescita, vecchiaia e tutto quello che c’è in mezzo
Un cucciolo ha bisogno di un certo tipo di alimentazione, un cane adulto ne richiede un’altra, e un anziano ancora un’altra. “Nei primi mesi di vita l’organismo è una fabbrica in costruzione: ha bisogno di proteine di qualità, grassi buoni, vitamine e minerali in abbondanza”, sostiene Alice. “Poi, col passare degli anni, bisogna iniziare a fare i conti con metabolismo più lento, articolazioni più fragili e qualche acciacco di troppo”. Un po’ come noi: a vent’anni si può fare colazione con cornetto e cappuccino e correre una maratona, a cinquanta basta uno strappo alla dieta per ritrovarsi a discutere con la bilancia.
Dieta su misura: l’importanza dello stile di vita
Non tutti i cani vivono allo stesso modo, e lo stesso vale per i gatti. Un Labrador che passa le giornate a nuotare in mare ha bisogno di un’alimentazione ben diversa rispetto a un Bulldog che ronfa sul divano 20 ore al giorno. “Se un cane fa molta attività fisica, avrà bisogno di più energia e di una fonte proteica più sostanziosa. Al contrario, se tende a ingrassare o è sterilizzato, bisogna stare attenti ai grassi e ai carboidrati”, avverte la Chierichetti. Insomma, serve un po’ di buonsenso: non si può pretendere che un maratoneta e un impiegato d’ufficio mangino le stesse porzioni e lo stesso tipo di cibo.
Intolleranze, allergie e altri guai evitabili
Se per anni un animale mangia solo un tipo di proteina, c’è il rischio che il suo sistema immunitario si sensibilizzi e sviluppi intolleranze. “Variare le fonti proteiche aiuta a ridurre il rischio di allergie e a dare un mix più completo di amminoacidi essenziali”, consiglia Alice Chiarichetti. Chierichetti. È come quando si scopre di essere diventati intolleranti al lattosio dopo anni di cappuccini quotidiani: il corpo si stufa, e un giorno dice basta. Alternare diverse carni, pesce e fonti vegetali, invece, mantiene l’organismo in allenamento e abbassa il rischio di brutte sorprese.
Cambiare alimentazione: come evitare disastri
Fare una transizione troppo rapida da un cibo all’altro è il modo migliore per mandare in tilt l’intestino del proprio animale. “Se un cambiamento è necessario, deve essere fatto gradualmente, mescolando il nuovo cibo con il vecchio per almeno una settimana”, suggerisce la Chierichetti. Un cambiamento improvviso può tradursi in feci molli, vomito o rifiuto totale del nuovo alimento. In parole povere: mai passare da un giorno all’altro da un piatto di pasta e fagioli a una fiorentina al sangue.
Quando è il momento giusto per cambiare?
Non serve cambiare alimentazione tanto per farlo, ma ci sono situazioni in cui è necessario. Un cane che invecchia ha bisogno di più antiossidanti e meno calorie. Un gatto con problemi renali dovrebbe ridurre le proteine di scarsa qualità e aumentare l’idratazione. Ogni fase della vita e ogni condizione di salute richiedono un occhio di riguardo.
La dieta perfetta non esiste
Se c’è una cosa chiara, è che l’alimentazione di cani e gatti non può essere una formula fissa e immutabile. Serve ascoltare il proprio animale, osservare come reagisce ai diversi cibi e fare gli aggiustamenti necessari. La varietà, se gestita con criterio, è un valore aggiunto. E come dice la nostra veterinaria nutrizionista di fiducia: “Un’alimentazione equilibrata e adattata alle esigenze individuali è la chiave per una vita lunga e in salute”. Insomma, meglio non fossilizzarsi su un’unica ricetta: un po’ di fantasia nel piatto fa bene a tutti, umani e animali inclusi.