VICENZA. Il mondo dell’alpinismo è stato scosso da una tragedia che ha colpito una comitiva di otto persone, tutti originari di Vicenza, in Norvegia. Matteo Cazzola, 35 anni, residente a Vicenza, è morto a seguito di una valanga che ha travolto il gruppo mentre stava compiendo un’escursione scialpinistica sul picco del Kavringtinden.
Secondo quanto riportato dalle autorità locali, Matteo Cazzola si trovava nel Paese scandinavo da qualche giorno per un periodo di vacanza insieme ad altri sette amici, tutti originari di Vicenza. Tuttavia, tre di loro avevano deciso di rimanere nella baita, preferendo non partecipare all’escursione. La comitiva, quindi, era composta da cinque persone, tra cui la vittima.
La tragedia si è consumata nel pomeriggio di venerdì, quando il gruppo si trovava al limitare di un bosco, intento a togliere le pelli di foca per iniziare la discesa. È stato in quel momento che la valanga ha travolto i cinque scialpinisti, sorprendendoli e colpendoli con violenza. Alcuni di loro avevano fortunatamente gli zaini con airbag, che li hanno aiutati a rimanere in superficie e a evitare di essere sepolti sotto la neve.
Purtroppo, però, Matteo Cazzola non ha avuto la stessa fortuna degli altri. Le autorità locali hanno trovato il suo corpo sotto la neve, ormai senza vita. Gli altri quattro scialpinisti sono stati feriti, riportando contusioni di diversa gravità a seguito dell’impatto contro gli alberi.
La notizia della tragedia ha immediatamente raggiunto i genitori di Matteo Cazzola, residenti a Vicenza, che sono stati avvisati nella serata di ieri. Attualmente, stanno organizzando il viaggio per recarsi in Norvegia e dare l’ultimo saluto al figlio.
La morte di Matteo Cazzola ha lasciato sgomenti amici e familiari, che hanno ricordato il giovane come una persona sempre allegra e solare, amante della montagna e dello sport. La sua scomparsa rappresenta una grande perdita per la comunità alpinistica vicentina e per tutti coloro che lo hanno conosciuto e apprezzato.
In momenti come questi, è importante riflettere sulla grande bellezza della montagna, ma anche sulla sua imprevedibilità e pericolosità. L’alpinismo è uno sport affascinante e stimolante, ma va praticato con la massima prudenza e attenzione, rispettando sempre le regole e le norme di sicurezza. La morte di Matteo Cazzola è un triste monito che ci ricorda quanto sia importante essere sempre preparati e consapevoli dei rischi che si corrono quando si affronta la montagna.
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