Treviso, maggio 2022 – “Ogni favola è un gioco” cantava Edoardo Bennato. E a volte i giochi, come le favole, diventano realtà, soprattutto se sai quello che vuoi e se hai la tenacia di perseguire fino in fondo il tuo obiettivo. È il caso di Merio, meglio noto come Merioone, street artist romano che da piccolo aveva il pallino del disegno e oggi, proprio grazie ai suoi disegni, è diventato famoso in tutto il mondo.
Chi non conosce Merio, infatti, sicuramente conosce, o si è imbattuto almeno una volta nella vita in una delle sue opere. Merio è “quello dei pesci adesivi”, l’autore della fishes invasion che ormai sta spopolando e prendendo d’assalto i muri delle nostre città. Neanche la romanticissima Verona ha saputo resistergli, tanto che uno dei pesciolini ammiccanti di Merio troneggia fiero a pochi passi dal leggendario balcone di Romeo e Giulietta. E in Veneto Merio è tornato di recente per un’altra “invasione”, stavolta ufficiale e lontana dalla strada, ma altrettanto ispirata: la partnership con il marchio spagnolo Clipper che proprio in Veneto, a Vascon, ha il suo quartier generale italiano.
Una storia affascinante quella di questo giovane creativo, 26 anni appena, 6 dei quali trascorsi in giro ai quattro angoli del globo in cerca di nuove sfide. Studente di grafica allo IED di Roma, ma innamorato del fascino di New York, nella Grande Mela Merio ha l’intuizione geniale che cambierà per sempre il corso della sua esistenza: quei pesci stilizzati che poi sono diventati il suo marchio di fabbrica e la chiave del suo successo La folgorazione sulla via di Damasco, o meglio per le strade di Manhattan, lo ha portato dove neanche lui avrebbe mai sognato di arrivare tanto che, quando sono arrivati i primi riscontri e le prime testimonianze di interesse nei confronti dei suoi animali adesivi, ha fatto quasi fatica ad abituarsi all’idea che un’immagine così semplice potesse schiudergli le porte di una carriera alternativa e gratificante. Merioone, a poco a poco, si è trasformato in un’icona, in un progetto, in una folle, ambiziosa scommessa: 5 continenti a disposizione, 100 città da invadere nel minor tempo possibile. E siamo già a 70. Da Berlino a Rio, passando per Tokyo, Buenos Aires e Pechino, le “incursioni” di Merio sono tante e tutte raccontano una storia diversa e trasmettono vibrazioni diverse, perché ogni viaggio – compiuto rigorosamente in solitaria – è un’esperienza di cui far tesoro e un tesoro da portarsi dentro.
Ma non c’è solo la strada a illuminare il cammino di Merio, che col tempo ha allargato i suoi orizzonti, dai vicoli polverosi delle periferie alle vie centrali delle grandi metropoli fino a raggiungere le pareti patinate dei musei, in Italia e non solo, dove ha esposto partecipando a numerose mostre e dove i suoi lavori sono molto apprezzati dai collezionisti. Perché Merio non è solo merchandising e divertissement, è anche fine art dalla squisita impronta fumettistica che strizza l’occhio al miglior pop Anni Settanta mantenendo al contempo un’identità unica e inconfondibile. Con una caratteristica anomala per gli standard odierni: la totale assenza di qualsivoglia connotazione politica. Il messaggio di Merio è un “non messaggio” che trova nella pura bellezza dell’arte il veicolo ideale per trasmettere sensazioni positive a chi guarda. “Non dormire”, è questo l’unico appello di Merio a chi segue quotidianamente le sue avventure.
«Chi dorme i pesci non li piglia, si sa. Nella vita nessuno ti regala niente – puntualizza – devi attivarti per ottenere quello che vuoi. Non amo i simbolismi, ma adoro il martellamento visivo e mi piace l’effetto che ha questo logo sulle persone, mi piace rendermi conto che il pesce può diventare qualsiasi cosa a seconda della sensibilità di chi lo sta guardando» – puntualizza.
Il mondo di Merioone negli anni si è arricchito di nuovi follower che frequentano assiduamente le sue pagine social, e soprattutto di collaborazioni. Quella di cui va più fiero, senza ombra di dubbio, lo ha visto impegnato al fianco di Unicef e Clementoni nella realizzazione della grafica di puzzle e activity books per uno speciale kit gioco destinato ai bambini e alle bambine ricoverati in ospedale, kit che lui stesso a Natale ha distribuito personalmente ai piccoli pazienti.
L’ultima “vittima illlustre” che ha “abboccato all’amo” è proprio Clipper. Per il noto brand, leader nella produzione di accendini glamour, Merioone ha firmato una collezione composta di 16 grafiche che declinano il celebre pesce in altrettante modalità “vestendolo” di volta in volta da fantasma, da diavolo, da Grinch, da ape, Da Doraemon e addirittura da Buzz Lightear. Alla sua nuova linea di Clipper, lanciata ufficialmente nei giorni scorsi, Merio ha dedicato l’apertura di un pop up store a Roma, dietro al Chiostro del Bramante che in appena 48 ore, tanto è durato lo spazio temporary, ha richiamato tantissimi appassionati.
«Sono entrato in contatto con lo staff di Clipper tramite un amico comune – racconta Merio – Fin da subito si sono mostrati tutti entusiasti nei confronti del mio progetto e io, dal canto mio, ho avuto modo di toccare con mano l’universo che sta dietro Clipper, fatto di un collezionismo estremo che non mi sarei mai aspettato. Ora anche io ne faccio parte e sono veramente soddisfatto».
«È stato un piacere e un onore lavorare con Merio – ha concluso Marco Fabbrini, AD della trevigiana Ita Agency, distributore ufficiale italiano di Clipper – Ci fa sempre piacere collaborare con i giovani, soprattutto se si tratta di giovani di talento e con un bel progetto alle spalle come in questo caso».
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