Un anno e 6 mesi di reclusione, pena sospesa perché incensurato, e patente ritirata per 4 anni all’omicida stradale di Flavio Ermacora, oltre al pagamento delle spese processuali della controparte.
Con la sentenza di ieri mattina nell’ambito del processo penale per omicidio stradale presso il tribunale di Udine è stato dichiarato vittima senza colpa alcuna il motociclista di Muzzana del Turgnano che, a 26 anni appena compiuti, aveva perso la vita a poche decine di metri da casa lungo la strada Statale 14, nel tratto tra San Giorgio di Nogaro e Muzzana, alle 19.30 del 12 ottobre 2019.
È stata invece riconosciuta la piena responsabilità dello scontro frontale, risultato fatale, all’automobilista della Dacia Sandero, Elio Zoppelletto, 70enne di Portogruaro, condannato per il reato di omicidio stradale. I famigliari del 26enne, che all’inizio del procedimento avevano reso noto il loro desiderio che l’imputato per omicidio stradale venisse condannato al massimo della pena prevista per questo tipo di reato, 5 anni di reclusione, nonostante non siano pienamente soddisfatti del risultato raggiunto in termini di pena, possono dichiarare che sia stata accertata la completa colpa dell’imputato Elio Zoppelletto e la piena ragione del congiunto Flavio.
I genitori che avevano con sé al pronunciamento della sentenza le foto di Flavio Ermacora hanno commentato: “nulla potrà ridarci il nostro amato figlio ed utilizzeremo un eventuale risarcimento per mantenere sempre viva la sua memoria”.
Il padre Lionello, la madre Bernardetta e la sorella Greta, difesi per la parte civile dall’avvocato Giuseppe Brollo, segnalano però il rischio per la collettività di pene irrisorie comminate a chi commette omicidio stradale.
“Una pena così” analizzano i famigliari “non comportando misura detentiva in quanto pena sospesa, non fa da vero deterrente a comportamenti stradali che possono comportare tragedie. Questo esito può mettere a rischio la collettività nella misura in cui non è di monito per gli altri conducenti, ma anche perché chi si rende reo di comportamenti così irresponsabili alla guida si può sentire giustificato a perseverare valutando a posteriori l’esiguità delle conseguenze giudiziarie senza circostanza punitiva, e quindi senza periodo di riflessione sulle proprie azioni da parte del soggetto che la deve scontare”.