Alla luce dei dati del monitoraggio settimanale sul Covid, il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato una nuova ordinanza che prevede per lunedì il passaggio di Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Sicilia in “arancione”. Passano in “giallo” invece Puglia e Sardegna.
Il dato era già chiaro nelle tabelle del monitoraggio della cabina di regia sui dati relativi all’incidenza, all’occupazione in area medica e in terapia intensiva. Per passare in arancione occorre superare contemporaneamente tre indicatori: il 20% dei posti letto occupati in terapia intensiva, il 30% dei posti letto occupati nelle aree mediche e un’incidenza settimanale di contagi oltre i 150 casi ogni 100mila abitanti.
Le regole in arancione
Ma, a conti fatti, al di là della maggiore pressione ospedaliera, cosa cambia per i cittadini se la loro regione passa in fascia arancione?
Poco. Le uniche maggiori restrizioni riguardano i non vaccinati. Chi ha il super green pass (certificato verde rilasciato per vaccinazione o guarigione dal Covid) può fare le stesse cose che fa in area bianca e gialla. A parte il fatto che in zona arancione i trasporti passano dall’80% al 50% di capienza (ma le Regioni hanno chiesto di rivedere questa riduzione e lasciare la capienza inalterata). In zona arancione le consumazioni al banco e al tavolo all’aperto e al chiuso in bar e ristoranti sono permesse solo a chi è in possesso del Green pass rafforzato. Vietate dunque per chi non ha il Green pass e per chi ha solo quello base. Chi non ha Green pass può uscire dal proprio comune di residenza solo per motivi di lavoro, salute, servizi non disponibili dove si vive. Consentiti invece gli spostamenti all’interno del proprio comune. Per fare attività fisica in palestre e piscine occorre sempre il Green pass rafforzato, quindi bisogna essere vaccinati o guariti.