UDINE – Nel pomeriggio di ieri, un’operazione congiunta della Squadra Mobile delle Questure di Udine e Treviso ha portato all’arresto di due giovani italiani, S.A., di 21 anni, e M. L., di 19 anni, entrambi originari della Campania e con precedenti penali per reati contro il patrimonio. I due sono stati arrestati per il loro coinvolgimento in una serie di truffe agli anziani, perpetrate utilizzando la tecnica del “finto carabiniere – incidente stradale”.
Il contesto dell’indagine e l’inizio dell’operazione
L’operazione investigativa è iniziata nella mattinata di ieri, quando gli agenti della Squadra Mobile di Udine hanno avviato un’intensa attività di osservazione nei confronti dei due sospetti. I due giovani erano stati individuati mentre si muovevano a bordo di un’utilitaria, suscitando immediatamente l’interesse delle forze dell’ordine. La Squadra Mobile ha deciso di monitorare attentamente i loro spostamenti, dato il sospetto che fossero coinvolti in una serie di truffe ai danni di anziani.
Nel giro di poche ore, la sala operativa della Questura di Udine ha ricevuto ben 15 segnalazioni di tentativi di truffa, tutti caratterizzati dalla stessa modalità operativa: la tecnica del “finto incidente stradale” seguita da una richiesta di cauzione. Questo modus operandi prevedeva che i truffatori si spacciassero per carabinieri o agenti di polizia e chiedessero somme di denaro alle vittime, fingendo che fosse necessario per risolvere un presunto incidente stradale. Fortunatamente, nessuno dei tentativi segnalati ha avuto successo grazie alla prontezza delle vittime e alla rapida risposta delle forze dell’ordine.
Movimentazione dei sospetti e cattura
Dopo aver effettuato i loro tentativi di truffa a Udine, i due malviventi hanno deciso di allontanarsi dalla città, imboccando l’autostrada A/4 in direzione di Venezia. Successivamente, si sono diretti verso Treviso, dove hanno continuato a operare. Giunti in città, hanno fatto diversi giri nel centro cittadino, mostrando un comportamento che ha attirato ulteriormente l’attenzione delle forze dell’ordine.
I due truffatori si sono infine fermati nei pressi di via Santa Caterina. In questa zona, uno dei due è entrato in uno stabile mentre l’altro è rimasto all’interno dell’autovettura. Poco dopo, entrambi sono usciti dallo stabile e si sono allontanati per ritornare nello stesso edificio, un comportamento che ha ulteriormente destato sospetti. Gli agenti, seguendo le loro tracce, hanno notato che i due si stavano dividendo e hanno deciso di intervenire.
Intervento delle forze dell’ordine e divisione dei truffatori
I due uomini si sono quindi divisi, ma sono stati monitorati costantemente dal personale delle Squadre Mobili di Udine e Treviso. Uno dei truffatori si è diretto verso la stazione ferroviaria di Treviso, dove è stato fermato dagli agenti della polizia ferroviaria. Questo arresto è stato il primo passo per fermare la loro attività illecita. L’altro sospetto, invece, è tornato a bordo dell’autovettura e ha imboccato la strada statale “Treviso Mare”, proseguendo poi sull’autostrada A/4 in direzione Milano.
Tuttavia, il secondo individuo non ha fatto molta strada prima di essere fermato. Nella provincia di Padova, nell’area di servizio Limenella, è stato intercettato e arrestato dagli operatori della Polizia Stradale di Padova e dalla Squadra Mobile di Udine. Il fermo dell’autovettura e il controllo effettuato sul secondo sospetto hanno permesso di scoprire ulteriori elementi cruciali per l’indagine.
Scoperta del bottino e ulteriori accertamenti
Durante il controllo dell’autovettura e dei due arrestati, le forze dell’ordine hanno recuperato otto orologi di pregio dal valore complessivo stimato di 100.000 euro. Questi orologi erano stati rubati a un anziano imprenditore di Treviso, vittima dell’ultimo colpo dei due truffatori seriali. La scoperta del bottino ha confermato i sospetti riguardanti la loro attività criminale e ha dimostrato l’entità del danno causato alle vittime.
Inoltre, uno dei due giovani è stato trovato in possesso di banconote che, da un primo controllo, sono risultate contraffatte. Le banconote sono state immediatamente sequestrate e verranno ulteriormente analizzate per determinare l’estensione e l’origine della contraffazione. La scoperta di questi elementi ha permesso di aggravare le accuse a carico dei sospetti.
Conseguenze legali e stato attuale
Dopo l’arresto, i due indagati sono stati messi a disposizione della Procura della Repubblica di Treviso. Nella tarda mattinata di oggi si è tenuta l’udienza di convalida e la direttissima presso il tribunale di Treviso. Durante l’udienza, è stato convalidato l’arresto e disposta la custodia cautelare in carcere per entrambi i truffatori. Questa misura è stata adottata per prevenire ulteriori reati e per garantire che i due restino a disposizione dell’autorità giudiziaria durante il processo.
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