UDINE. La sicurezza è un diritto fondamentale per ogni cittadino, eppure la situazione attuale nel quartiere di Borgo Stazione a Udine è diventata insostenibile. Almeno così riferisce e denuncia Federica Aiello, docente di psicologia all’Istituto Ceconi, che ha lanciato un accorato sos sicurezza attraverso una lettera inviata via PEC il 13 settembre 2024, ma ad oggi non ha ricevuto alcuna risposta dalle autorità competenti, tra cui Prefetto, Questore e Sindaco.
Situazione di degrado e pericolo
Nella sua missiva, Federica denuncia un clima di degrado e abbandono. “La zona, da tempo preda di episodi di violenza e inseguitamenti, si è trasformata in un luogo in cui è sempre più difficile sentirsi al sicuro. Il cantiere di rifacimento dell’impianto fognario, che limita la circolazione, ha ulteriormente aggravato la situazione. Durante le ore serali, Borgo Stazione si trasforma in una zona ghettizzata, frequentata principalmente da extracomunitari che circolano indisturbati, spesso coinvolti in attività illecite”.
L’episodio traumatico
Il 20 settembre, Federica ha vissuto un momento di grande paura: mentre tornava a casa, è stata seguita da un giovane straniero, che ha tentato di aggredirla con allusioni sessuali. Solo grazie alla sua prontezza, è riuscita a chiudere il cancello in faccia al suo aggressore. Immediatamente, ha contattato le autorità e ha presentato una denuncia presso la Questura di Udine, ma si sente ancora vulnerabile.
Richiesta di intervento urgente
Nel suo appello, Federica chiede interventi immediati per garantire la sicurezza di tutti i cittadini e permettere loro di esercitare il diritto al lavoro senza timore di aggressioni. “È fondamentale che le autorità si attivino per illuminare il cantiere e pattugliarlo, in modo da dissuadere i traffici illeciti e ripristinare un clima di tranquillità“.
La responsabilità delle istituzioni
Federica non esita a dichiarare che, qualora dovesse subire ulteriori aggressioni, le autorità saranno ritenute direttamente responsabili. La sua lettera è anche un grido d’allerta per tutte le persone che vivono e lavorano in questa area, evidenziando l’urgenza di un intervento risolutivo.
Rimasta in attesa di una risposta ufficiale, Federica ha reso nota la sua disponibilità a partecipare a un incontro istituzionale, per discutere le misure necessarie da adottare. Inoltre formula un appello affinché qualcuno la scorti nel tragitto scuola-casa, anche a fronte di un compenso. Possibilmente qualcuno che abbia con sé anche uno o più cani di grossa taglia che possano disincentivare l’avvicinamento di stranieri.
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