ASUFC lancia un progetto per migliorare l'assistenza alle persone con disabilità. Ecco come

UDINE. L’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale (ASUFC) ha lanciato un'importante iniziativa formativa rivolta al personale ospedaliero e ai servizi per le disabilità, con l’intento di miglio...

17 ottobre 2024 13:16
ASUFC lancia un progetto per migliorare l'assistenza alle persone con disabilità. Ecco come -
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UDINE. L’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale (ASUFC) ha lanciato un'importante iniziativa formativa rivolta al personale ospedaliero e ai servizi per le disabilità, con l’intento di migliorare l'accesso alle cure sanitarie per persone con disturbi del neurosviluppo, autismo e disabilità intellettiva.

Un passo avanti per l'integrazione socio-sanitaria

Denis Caporale, Direttore Generale dell’ASUFC, ha commentato: “Quest’azione si inserisce all’interno dei diversi percorsi che ASUFC sta portando avanti con l’obiettivo di costruire un sistema sanitario che risponda pienamente alle esigenze di tutti i cittadini, inclusi quelli più fragili.” Secondo Caporale, il progetto non solo migliorerà la qualità dell’assistenza, ma contribuirà anche a creare una rete di supporto più efficiente e integrata tra sanità, servizi sociali e famiglie delle persone con disabilità.

Un programma formativo mirato

Il programma formativo, progettato con la collaborazione di Simone Zorzi, dirigente dei servizi per la disabilità, e di Lucia Lesa, dirigente della direzione medica dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine, sarà condotto da Fabrizio Giorgeschi, esperto in disturbi del neurosviluppo e autismo, e da altri professionisti sanitari del presidio ospedaliero. La formazione avrà inizio il 24 ottobre e si articolerà in cinque incontri previsti per ottobre e novembre.

Obiettivi della formazione

Questa iniziativa ha una duplice finalità: da un lato, mira a trasmettere agli operatori dei servizi per la disabilità le informazioni essenziali sul funzionamento degli ospedali e sui processi organizzativi dell'emergenza e del programmato; dall'altro, fornirà al personale sanitario competenze specifiche sulle pratiche psicoeducative di matrice comportamentale, utili per facilitare l'adesione alle cure. Questi strumenti aiuteranno le persone con autismo e disabilità intellettiva a comprendere meglio cosa significhi trovarsi in ospedale e a partecipare attivamente alle procedure mediche.

Creazione di un protocollo condiviso

Oltre a fornire competenze immediate al personale, l’obiettivo finale del percorso è la creazione condivisa di un protocollo per la presa in carico e la facilitazione degli accessi ospedalieri per le persone con disabilità e disturbi del neurosviluppo. Questo protocollo sarà successivamente formalizzato dalla Direzione Generale di ASUFC. Le prime aree in cui il protocollo sarà applicato includeranno il Pronto Soccorso, la piastra ambulatoriale, il punto prelievi e la Radiologia, comprese le prestazioni in urgenza. In questi contesti, le persone saranno accolte e accompagnate in modo personalizzato, garantendo un supporto adeguato e una migliore gestione delle loro esigenze specifiche.

Un progetto più ampio per il futuro

La formazione si inserisce in un progetto più vasto, che prevede anche l’implementazione di un sistema informatico per riconoscere i bisogni specifici dei pazienti con disabilità, previa autorizzazione dei rappresentanti legali. Caporale ha aggiunto: “Questo sistema è attualmente in fase di progettazione, e, una volta operativo, garantirà un’assistenza ancora più personalizzata e tempestiva, migliorando notevolmente l’esperienza di cura di questi pazienti.”

Questa prima fase formativa sarà replicata in futuro, con l’obiettivo di estendere il protocollo sperimentale ad altri presidi ospedalieri della Regione. Al termine della sperimentazione, il programma e il percorso saranno condivisi con le associazioni dei familiari e con tutti i soggetti del terzo settore coinvolti nella presa in carico delle persone con disabilità e disturbi del neurosviluppo, favorendo una collaborazione attiva e una visione condivisa tra tutti gli attori coinvolti.

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