Filippo Turetta: ergastolo per omicidio premeditato
La condanna all’ergastolo per Filippo Turetta è stata motivata dalla premeditazione dell’omicidio di Giulia Cecchettin, ma la sentenza ha escluso l’aggravante della crudeltà e il contesto di paura vissuto dalla vittima.
Gino Cecchettin: “Una perdita per tutti”
“La nostra società ha perso con la morte di Giulia. Nessuno potrà riportarci indietro ciò che ci è stato tolto, non provo né sollievo, né tristezza aggiuntiva rispetto a ieri. È giusto che ci sia stata una condanna, ma come umanità dovremmo fare di più. La violenza di genere non si combatte con le pene, ma con la prevenzione” ha dichiarato Gino Cecchettin, padre della vittima.
Il femminicidio di Giulia Cecchettin ha scosso le coscienze un anno fa e ha portato decine di migliaia di persone a manifestare, ma all’esterno del Palazzo di giustizia l’assenza di dimostrazioni pubbliche ha contraddistinto il giorno della sentenza.
La corte d’Assise di Venezia ha stabilito una provvisionale di 760 mila euro per le parti civili e ha ordinato la pubblicazione della sentenza anche nel Comune di Vigonovo, dove risiedeva la vittima.
Cancellate 2 aggravanti su 3
Durante il processo, senza gabbia e con accessi limitati, sono emerse le responsabilità di Filippo Turetta nell’omicidio di Giulia Cecchettin. La sentenza ha escluso due delle tre aggravanti contestate dal pm Andrea Petroni, dando ragione alla difesa.
Il giovane imputato ha ammesso di aver ucciso la sua ex fidanzata in un momento di rabbia per il rifiuto della relazione. L’aggressione, durata venti minuti, è stata caratterizzata dalla frenesia e dalla determinazione di Turetta nel compiere l’omicidio.
La ricostruzione dell’omicidio e la sentenza
Il giovane ha colpito Giulia Cecchettin con un coltello in un parcheggio a Vigonovo e poi l’ha inseguita fino a Fossò continuando l’aggressione. L’autopsia ha rivelato 75 colpi, ma la corte d’Assise ha escluso la presenza di sevizie o crudeltà nel delitto.
La mancanza di prove di stalking ha portato alla cancellazione dell’aggravante e ha evidenziato che la vittima non avvertiva paura da parte dell’imputato. La sentenza di ergastolo per Turetta rimane confermata, ma la difesa ha ottenuto un punto a suo favore.
“Filippo Turetta ha compreso la sentenza e si mostra stordito. La mia soddisfazione è contribuire a un processo faticoso da ogni punto di vista” ha dichiarato il difensore Giovanni Caruso.