UDINE – Il 9 dicembre 2024 si è celebrato a Palazzo Florio di Udine il trentennale del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”. Questo evento, che ha visto la partecipazione di numerosi esponenti del mondo accademico e civico, ha offerto uno spunto di riflessione sulla cultura friulana, sull’importanza della coscienza civica e sul ruolo centrale che la lingua e l’identità locali giocano nel panorama sociale e politico regionale. Il convegno studentesco ha messo in luce la necessità di un rinnovamento civico, rivolgendosi soprattutto alle giovani generazioni, affinché possano assumere il ruolo di guida per il territorio friulano.
Un messaggio di speranza dal prof. Travain
Il presidente storico del Circolo, prof. Alberto Travain, ha aperto il convegno con un intervento che ha sottolineato l’importanza di formare nuovi “sorestants” (guide), persone sagge e illuminate che possano fare la differenza nella comunità friulana. Con il termine “sorestants”, Travain ha voluto esprimere l’esigenza di leader che, pur non essendo scelti attraverso la tradizionale politica, possano guidare la comunità verso un futuro prospero e sostenibile. La sua riflessione si è concentrata sulla necessità di migliorare la qualità della democrazia, che, a suo avviso, non sempre premia i migliori. Secondo Travain, le cattive democrazie non sono in grado di generare un buon governo, ma piuttosto alimentano le miserie politiche del passato.
Il valore di “Academie dal Friûl”
Fondato nel 1994 con l’intento di promuovere l’uso della lingua friulana e difendere gli interessi degli studenti friulani, “Academie dal Friûl” ha sempre avuto come obiettivo quello di sviluppare una forte coscienza identitaria e di sensibilizzare la società sul valore della propria cultura. Nel corso degli anni, il Circolo ha dato vita a numerose iniziative culturali, educative e civiche, sempre mantenendo al centro la solidarietà civile e la promozione del territorio friulano.
“Academie dal Friûl” ha inoltre avviato il movimento Fogolâr Civic, che, partendo da Udine, si è esteso a livello internazionale, cercando di riportare alla luce l’importanza della civiltà aquileiese e di un Friuli culturalmente attivo e consapevole. L’obiettivo, come ha ricordato il prof. Travain, è sempre stato quello di un Friuli autocefalo, capace di esprimere la propria identità in ogni contesto possibile.
Il saluto delle autorità
Il convegno ha visto anche i saluti delle autorità locali. Il Magnifico Rettore dell’Università di Udine, prof. Roberto Pinton, ha rivolto un messaggio di apprezzamento per il lavoro svolto dall’Academie dal Friûl e per l’impegno che l’associazione ha portato avanti nel promuovere la cultura friulana. Il Presidente della Giunta regionale, dott. Massimiliano Fedriga, ha sottolineato l’importanza del Circolo nella promozione della civiltà e dei valori identitari friulani.
Anche il Sindaco di Udine, prof. Alberto Felice De Toni, ha inviato un messaggio caloroso, sottolineando come l’impegno civico e culturale dell’associazione sia fondamentale per la costruzione di un’identità forte, che rappresenti la base di una vita piena e felice per ogni cittadino friulano.
Una riflessione sulla giustizia e la bellezza
Durante il convegno, sono intervenuti anche giovani relatori che hanno portato il loro contributo. Aran Cosentino, uno degli attivisti più noti per il movimento Fridays For Future in Italia, ha parlato del suo impegno civico ed ecologista, mettendo in luce come la bellezza non sia solo estetica, ma un valore intrinsecamente legato alla giustizia e al bene collettivo.
Riccardo Cutrino, giovane giurista e civista, ha riflettuto sul ruolo del giurista come tutore della legalità, mentre Daniele Lizzi, laureando in Lettere, ha evidenziato l’importanza della storia come strumento per comprendere il presente e costruire il futuro.
La storia della bandiera friulana
Un altro momento significativo è stato l’intervento del prof. Travain, che ha presentato un segnalibro culturale dedicato alla storia della bandiera friulana, un simbolo di identità e di resistenza. Il segnalibro ha raccontato episodi storici importanti, come il martirio di Marco di Moruzzo e l’evoluzione della bandiera come simbolo politico e culturale della regione.
Le conclusioni: il bisogno di guide illuminate
Le conclusioni sono state affidate ancora una volta al prof. Travain, che ha ribadito l’importanza di formare sorestants validi e illuminati, necessari per una democrazia che non si basi solo sugli interessi privati, ma sul bene comune. Il suo appello ai giovani è stato chiaro: le sfide future richiedono impegno, cultura e una forte consapevolezza civica.
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