BORGO VENETO (PADOVA) – Un tragico episodio ha sconvolto la comunità di Borgo Veneto, dove ieri, 29 gennaio, nel tardo pomeriggio, è stato rinvenuto il corpo senza vita di Silvano Vigato, 59 anni, nella sua abitazione. Accanto a lui, una pistola regolarmente detenuta. La fidanzata di Vigato, una donna di 53 anni, è stata trovata in gravi condizioni, priva di sensi, ma ancora viva. A dare l’allarme è stata la figlia della donna, che, in preda al panico, ha chiamato il 118.
Un mistero da chiarire
Gli investigatori stanno cercando di ricostruire quanto accaduto in quella casa di via Rossini, a pochi passi dal centro di Borgo Veneto. La prima ipotesi suggerisce un suicidio da parte di Vigato, ma non mancano dubbi. La condizione della donna, in coma e ricoverata in terapia intensiva a Padova, solleva interrogativi: si è trattato di un malore causato dallo shock, o la donna è stata vittima di un’aggressione? Le indagini sono ancora in corso, e l’autopsia sul corpo di Vigato, affidata al medico legale, potrebbe fare chiarezza sulla causa della morte.
Chi era la vittima
Vigato era noto per la sua gentilezza e per essere un uomo di grande disponibilità. Imprenditore nel commercio del legname, si era recentemente legato sentimentalmente a M.D.S., una mediatrice immobiliare. Nonostante qualche recente problema di salute, Silvano sembrava condurre una vita appagata, condividendo passioni per l’arte e gli oggetti d’antiquariato. La tragedia ha scosso profondamente chi lo conosceva.
Le indagini e le ipotesi
Le Forze dell’Ordine stanno valutando tutte le possibili ipotesi, tra cui quella di un tentato femminicidio. Le indagini sono affidate alla Procura di Rovigo, che sta cercando di mettere insieme i pezzi di un puzzle ancora incompleto. La testimonianza della donna, a cui si augura di riprendersi, potrebbe essere decisiva per chiarire i contorni di questa drammatica vicenda.