MARANO. La Laguna di Grado e Marano รจ una zona di grande importanza ambientale per il Friuli Venezia Giulia, purtroppo un recente studio dell’Arpa Fvg ha rilevato la presenza di livelli di mercurio nei sedimenti otto volte superiori al valore limite, e in alcuni casi anche venti volte.
Lo studio, che รจ stato realizzato tra il 2016 e il 2018, รจ stato pubblicato sulla rivista internazionale Applied Sciences e ha lo scopo di fornire supporto tecnico alle amministrazioni competenti per l’adeguata gestione del territorio.
Secondo il direttore tecnico scientifico di Arpa Fulvio Stel, tuttavia, non c’รจ motivo di allarmarsi, poichรฉ la presenza di mercurio รจ influenzata dal fiume Isonzo, che trasporta il cinabro derivante dalle miniere di Idrjia, e dal sistema fluviale Aussa Corno, che drena un sito a intensa attivitร industriale, e dall’area industriale di Torviscosa, che nel secolo scorso effettuava lavorazioni con il mercurio.
ร importante sottolineare che in natura il mercurio puรฒ assumere forme diverse, come il mercurio metallico e il mercurio inorganico (come il cinabro, colorante a grande diffusione commerciale). Tuttavia, i dati resi noti dall’ente regionale hanno suscitato preoccupazione tra alcuni membri del Movimento 5 Stelle, come il consigliere regionale Cristian Sergo e Loredana Pozzatello, che hanno chiesto che vengano fornite informazioni corrette ai cittadini.
Secondo il comunicato dell’Arpa, praticamente in tutta l’area della Laguna di Marano e Grado il livello di mercurio nei sedimenti supera di almeno otto volte il valore limite di 0,3 mg/kg per esser considerati di buona qualitร . Ci sono anche punti in cui i valori sono venti volte superiori al parametro di riferimento.
Inoltre, la ricerca mostra che non solo i sedimenti superano i limiti consentiti, ma anche la soglia dei limiti di legge di mercurio relativa alle acque e al pesce commercializzato viene di media superata, con valori massimi che superano il triplo di quelli consentiti.
Il consigliere Sergo e Pozzatello hanno fatto notare come questi dati siano particolarmente preoccupanti alla luce dei recenti studi sui Pfas, che hanno evidenziato la presenza di questa sostanza anche nella nostra regione, soprattutto in alcune zone particolari. Secondo loro, l’Arpa Fvg avrebbe dovuto fornire informazioni piรน dettagliate sulla questione e non limitarsi a sottolineare la pubblicazione dello studio su una rivista scientifica di livello internazionale.