Friuli Venezia Giulia – Oggi, 12 settembre 2023, alle 12:00 è stato condotto il primo di una serie di test del nuovo sistema IT-Alert, un mezzo di comunicazione d’emergenza ideato dalla Protezione Civile. Tuttavia, il test non è stato privo di intoppi, generando più di una domanda sul suo effettivo funzionamento.
Ritardi e messaggi Multipli: le controversie del Test
Per quanto concerne i tempi, la prova, prevista per le ore 12, è stata puntuale per la maggioranza dei casi. Molti utenti hanno invece ricevuto il messaggio di avviso con un ritardo di 15-20 minuti, mettendo in discussione l’efficienza temporale del sistema. Allo stesso modo, sono state numerose le segnalazioni di ricezioni multiple del messaggio d’avviso. Taluni utenti sono stati interrotti da più di tre messaggi a pochi minuti di distanza l’uno dall’altro.
Diffusione oltre i confini Regionali
Curiosamente, alcuni residenti di regioni limitrofe come il Veneto hanno riferito di aver ricevuto l’allarme, sollevando interrogativi sulla precisione geolocalizzata del sistema.
L’Impatto psicologico: spavento e confusione
Immaginate di non essere a conoscenza del test e di sentire il vostro telefono emettere un suono allarmante, completamente nuovo. Non è difficile comprendere come molte persone soprattutto più anzane e meno portate per la tecnologia siano rimaste turbate. In vari uffici, si è verificato un incessante ciclo di allarmi provenienti da diversi smartphone, causando non poco disagio.
EU-Alert: Il Contesto Europeo
Va sottolineato che IT-Alert è un’estensione del sistema europeo EU-Alert. Questi tipi di sistemi di allarme sono in uso da anni in varie parti del mondo e hanno dimostrato una certa efficacia. Tuttavia, l’implementazione in Italia sembra aver incontrato alcuni ostacoli iniziali che necessitano di perfezionamento.
“Il sistema It-Alert, ovvero il primo test di allarme nazionale che informa il cittadino rispetto a calamità in atto o in procinto di accadere – e parliamo di eventi di notevole gravità – si è svolto oggi nella nostra regione con un buon esito. Poche le chiamate di persone che non avevano compreso lo squillo, a dimostrazione di come la capillare campagna di informazione promossa nelle ultime settimane, diretta alla comunità regionale, abbia raggiunto il suo obiettivo. È stata un’attività promossa dalla Protezione civile del Fvg e da tutti i soggetti che, a vario titolo – dal mondo delle scuole, ai Comuni fino a chi si occupa di viabilità – hanno collaborato in piena sinergia per comunicare, insieme, un messaggio importante, che parla di prevenzione, sicurezza, responsabilità”.
Lo ha sottolineato questo pomeriggio l’assessore con delega alla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, nel tracciare, nella sede della PcrFvg, un bilancio del test insieme ai funzionari della Protezione civile che hanno seguito passo passo la procedura. “La macchina dell’informazione ha funzionato – ha precisato Riccardi, fornendo alcuni numeri e dettagli relativi al test -: stimiamo di aver raggiunto oltre un milione di persone che, due minuti dopo le 12 di oggi, hanno ricevuto l’alert. La sala operativa del servizio del Numero unico di emergenza 112 del Fvg ha ricevuto 165 chiamate dalle 12 alle 14.10 solo per richiesta informazione sul test, un numero estremamente contenuto. Gli operatori di sala hanno così potuto svolgere il loro normale lavoro, garantendo sicurezza e certezza al cittadino che ha telefonato per altre necessità. A loro va il mio ringraziamento”.
Circa 120 le chiamate di richiesta di informazione giunte invece alla sala operativa della Protezione civile della Regione (Sor). “Relazioneremo adesso al Dipartimento nazionale di Protezione civile rispetto alle problematiche evidenziate come più allerta giunti sulla stessa utenza, difficoltà nel compilare online il questionario facoltativo, per evidente sovraccarico di accessi al sito dedicato, allerta non giunti ad alcune utenze – ha spiegato Riccardi -. Il test, del resto, aveva questa funzione: testare l’allarme per poi mettere in campo le soluzioni per affinarlo, prima del reale start del sistema, che funzionerà su scala nazionale, verosimilmente a regime entro il 2024”.
“It-Alert, che andrà ad affiancarsi agli strumenti di allerta già attivi, è uno degli strumenti che devono cominciare a far parte del nostro quotidiano, del patrimonio delle nostre vite, a nostra difesa e di quella degli altri: non viola la privacy né vuole spaventare alcuno. È importante essere informati se qualcosa di grave accade o sta per accadere, per metterci in salvo, aiutare chi è in difficoltà” ha concluso Riccardi, ricordando che altri test di It-Alert saranno eseguiti in Friuli Venezia Giulia simulando una emergenza grave ma localizzata. Le date saranno comunicate anche in questo caso per tempo. ARC/PT/gg
Conclusioni
Nonostante le difficoltà incontrate, il test rappresenta un primo passo verso l’adozione di un sistema di alert più esteso e potenzialmente vitale per la sicurezza pubblica. È probabile che gli sviluppatori debbano affrontare e risolvere questi problemi iniziali per garantire un servizio efficiente e affidabile nel futuro.
In definitiva, il test di IT-Alert ha messo in luce sia le debolezze che le potenzialità del sistema. Solo attraverso ulteriori test e aggiustamenti sarà possibile arrivare a un servizio che possa davvero fare la differenza in situazioni di emergenza.
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