Progetto efferato di attentato contro la presidente del Consiglio
Due indagati di un gruppo neonazista hanno pianificato di uccidere la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, come riportato in un’intercettazione. Questo gruppo è stato smantellato durante un’operazione della Procura di Bologna che ha portato all’arresto di 12 persone. La premier era considerata “asservita al potere ebraico” e soggetta a un’attività di dossieraggio. I membri dell’organizzazione avevano condiviso il progetto di uccidere la presidente del Consiglio con la Werwolf Division e con possibili “lupi solitari”. Durante le indagini è emerso l’acquisto di armi e l’utilizzo di poligoni di tiro abusivi per testare pistole.
Obiettivo di sovvertire l’ordine democratico
Il gruppo neonazista Werwolf Division aveva come obiettivo dichiarato di “sovvertire l’ordine democratico” e di portare alla “guerra civile” eliminando Giorgia Meloni. La loro convinzione era che la premier fosse una “traditrice” e “schifosa” per essere amica di Sion.
Cellula neonazista cercava alleanze per attacco a Parlamento
Oltre all’uccisione di Giorgia Meloni, la cellula neonazista aveva ambizioni di attaccare il Parlamento con una nuova alleanza. In uno scambio di messaggi riportato nell’ordinanza, si menziona la formazione di eserciti per attaccare il Parlamento italiano. L’obiettivo era trovare armi e persone pronte per l’attacco e rimuovere i politici in carica. La cellula si stava preparando mentalmente e fisicamente per la battaglia e cercava armi da utilizzare.