TRIESTE, 18 novembre 2024 – Mercoledì 20 novembre alle 17:30, Fabio Todero presenterà il suo volume “Terra irredenta, terra incognita. L’ora delle armi al confine orientale d’Italia 1914-1918” in Sala Bazlen a Palazzo Gopcevich (Via Rossini 4). L’incontro si inserisce nelle attività collaterali della mostra “Vola Colomba. Lunario triestino 1953-54”, offrendo un’occasione unica per approfondire il tema dell’irredentismo adriatico e il conflitto della Prima Guerra Mondiale nel contesto della Venezia Giulia, una delle terre irredente per antonomasia.
Un’opera che racconta la storia di un confine travagliato
Fabio Todero, dottore di ricerca in Italianistica e ricercatore presso l’Istituto regionale per la Storia della Resistenza e dell’età contemporanea, traccia un quadro accurato dell’irredentismo adriatico, concentrandosi su un periodo cruciale della storia italiana e della regione giuliana. Nel suo volume, Todero racconta come Trieste e le terre circostanti siano state vissute dai contemporanei come luoghi di conflitto, di speranze irredente, e di sacrifici enormi. La guerra, infatti, ha segnato la Venezia Giulia in modo indelebile, sia nelle vite di chi vi abitava che nel modo in cui la regione è stata raccontata nei decenni successivi.
Il contesto storico e sociale
La Venezia Giulia, un crocevia di popoli e culture diverse, è stata teatro di una guerra che ha coinvolto italiani, sloveni, croati, e austriaci. Con la decisione dell’Italia di rompere la Triplice Alleanza e entrare nel conflitto, molti uomini della regione furono mandati a combattere nelle trincee del Carso e sulle vette delle Alpi Giulie. Il libro di Todero descrive non solo le vicende belliche, ma anche le esperienze quotidiane della popolazione civile che, tra fame e paura, visse le drammatiche conseguenze della guerra totale.
Un’analisi attraverso fonti storiche
Il volume si distingue per l’uso delle fonti storiche – tra cui memorie, articoli di giornale, pagine di diario, canti, testi politici e immagini – che permettono di raccontare, per la prima volta in un’opera organica, un momento fondamentale nella storia della Venezia Giulia. Todero, infatti, non si limita a ricostruire gli eventi, ma analizza anche come la guerra e i suoi protagonisti siano stati descritti e immortalati nelle narrazioni del dopoguerra, cercando di restituire al lettore un’immagine completa del territorio e della memoria collettiva.
La memoria del bene e l’eredità della guerra
Nel volume si sottolinea, inoltre, come le conseguenze della Grande guerra abbiano avuto un impatto duraturo, contribuendo a definire le tragedie successive della Seconda guerra mondiale, che avrebbero ulteriormente segnato il destino di questa terra multiculturale. Non solo un’analisi storica, ma anche un richiamo alle memorie e alle vittime di un conflitto che ha avuto ripercussioni profonde sulle future generazioni.
Un appuntamento imperdibile
L’evento di mercoledì 20 novembre rappresenta un’opportunità imperdibile per immergersi nel passato complesso e spesso dimenticato della Venezia Giulia durante la Prima Guerra Mondiale. Con l’intervento dell’autore, il pubblico potrà scoprire le connessioni tra storia, cultura e memoria di un territorio al confine tra Italia e Slovenia, e la difficoltà di raccontare e comprendere gli eventi che hanno definito questo periodo cruciale.
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