Stellantis: la crisi strutturale del settore automobilistico
Cosa succederà ora che Carlos Tavares ha anticipato la sua uscita da Stellantis? Quali sono le prospettive per John Elkann e Exor? Il settore automobilistico sta affrontando una crisi strutturale dovuta a un rapido salto tecnologico non ben recepito dal mercato e ai cambiamenti nell’utilizzo dell’auto determinati dall’evoluzione della società. Tuttavia, la crisi che coinvolge il gruppo erede della Fiat è più profonda, caratterizzata da una serie di errori nel tempo e scelte che hanno allontanato l’azienda dal suo core business e dal risultato industriale.
Le sfide lasciate da Carlos Tavares
Carlos Tavares lascia un’eredità contraddistinta da cifre impietose, tra cui il fatto che nel 2024 si prevede di produrre solo 500mila auto in Italia, lontano dal milione previsto per il 2030. Le intenzioni positive non hanno portato ai risultati attesi, nonostante l’accorpamento dei marchi Fiat e Psa avrebbe dovuto generare sinergie e benefici significativi.
Le scelte commerciali errate di Stellantis
Nonostante le sinergie e i risparmi attesi dalla fusione, Stellantis si trova ad affrontare una situazione critica con un elevato numero di auto invendute, soprattutto nel mercato americano. Le scelte commerciali, dalla politica dei prezzi alla localizzazione delle produzioni, si sono rivelate sbagliate, mettendo in discussione il futuro del gruppo e il ruolo di John Elkann e degli azionisti.
Il futuro incerto di Stellantis
Le decisioni strategiche che Stellantis dovrà prendere nei prossimi mesi saranno cruciali per il futuro dell’azienda. John Elkann si trova di fronte alla scelta tra un rilancio dell’attività automobilistica o un disimpegno, privilegiando le potenzialità finanziarie di Exor. Le prossime settimane saranno decisive per capire il destino di Stellantis e il ruolo di Elkann in questa difficile fase. (Di Fabio Insenga)