FRIULI VENEZIA GIULIA – Due nuove pubblicazioni, realizzate dal Servizio Biodiversità della Direzione risorse agroalimentari, forestali e ittiche, in collaborazione con il Corpo forestale regionale e l’Ente Tutela Patrimonio Ittico, offrono un’opportunità unica per scoprire la biodiversità del Friuli Venezia Giulia. I volumi, che trattano delle specie protette e delle specie esotiche invasive, sono stati realizzati con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini e favorire la conservazione e la gestione di queste risorse naturali.
Il primo volume, “Flora e fauna protette”, si concentra sulle specie protette dalla normativa europea e regionale. Questo testo illustra le particolarità di flora e fauna protetta, inclusi i regolamenti sulla loro raccolta e tutela. Tra le specie vegetali protette spiccano il narciso, che fiorisce nei prati della fascia prealpina e del Carso, e la peonia, di cui è vietata la raccolta. Tuttavia, la normativa consente la raccolta di alcune specie sotto specifici limiti: ad esempio, è possibile raccogliere fino a 10 steli di ciclamino o mughetto e un kg al giorno di mirtillo o sambuco.
Per quanto riguarda la fauna protetta, è vietato catturare o uccidere animali come le vipere e il roso, che popolano la pianura e le montagne del Friuli Venezia Giulia. È possibile detenere alcuni animali per scopi scientifici o didattici, previa autorizzazione del Servizio Biodiversità.
Il secondo volume, “Specie esotiche invasive di rilevanza unionale in Friuli Venezia Giulia”, esplora le specie invasive, piante e animali che, introdotti accidentalmente o intenzionalmente dall’uomo, minacciano gli ecosistemi locali. Queste specie, come il granchio blu e lo scoiattolo grigio americano, sono responsabili di gravi squilibri ecologici. Il granchio blu, ad esempio, minaccia gli ecosistemi acquatici, mentre lo scoiattolo grigio americano sta soppiantando lo scoiattolo autoctono nella zona di Pordenone e Varmo.
Altre specie invasive comuni includono la nutria, che danneggia gli ambienti naturali e gli argini, e la testuggine palustre americana, che compete con le specie locali per le risorse acquatiche. Anche la flora invasiva è un problema: il millefoglio acquatico, introdotto come pianta da acquario, è ormai diffuso nei canali di bonifica della Bassa Friulana e della zona di Buttrio, formando popolamenti densi che sottraggono risorse alle specie autoctone.
La panace di Mantegazza, pianta pericolosa per la salute, è stata individuata in Val Roccolana e in Carnia. Il contatto con la sua linfa può causare gravi dermatiti, ma fortunatamente è in fase di eradicazione.
I cittadini interessati possono ritirare gratuitamente i volumi presso i Infopoint di Promoturismo FVG, gli URP delle città di Udine, Pordenone, Trieste, Gorizia, Tolmezzo, e presso l’Acquario di Ariis di Rivignano. Inoltre, è possibile scaricare la versione PDF dei volumi sul sito della Regione, nella pagina dedicata alla biodiversità.