La ricerca di “verità per Padre Paolo” continua in Siria
Nel contesto post-Assad della Siria, un’enorme incognita si cela dietro le mura delle carceri dove il regime assadista ha perpetrato orrori. Francesca Dall’Oglio, da Roma, prosegue la sua ricerca di “verità per Padre Paolo”, il gesuita romano rapito nel 2013 a Raqqa. Nonostante le informazioni contraddittorie, continua a ricevere notizie da associazioni di avvocati siriani, aggiungendo pezzi al difficile puzzle del destino di Paolo. Recentemente, è emerso che nel 2019 era stato trasferito da un carcere di Homs.
La speranza di giungere alla verità in un contesto di incertezza
Guardando al futuro incerto della Siria, Francesca Dall’Oglio esprime grande contentezza per la fine del regime di Assad, auspicando che ciò possa portare alla verità su Paolo. Nonostante l’incertezza del panorama siriano, mantiene viva l’attenzione sul caso, consapevole che Paolo è stato un punto di riferimento per molte persone al di là del suo ruolo di sacerdote.
L’importanza di non dimenticare Paolo e la sua causa
Francesca continua a ricevere messaggi di speranza da parte di musulmani e cristiani, evidenziando l’importanza di mantenere viva l’attenzione sul caso di Paolo. Dopo la fine dell’era Assad, sottolinea l’importanza di garantire i diritti di tutti i cittadini e di non accettare compromessi con il regime. Il suo messaggio di speranza continua a risuonare, nonostante le sfide.
L’appello per trovare la verità su Padre Paolo
Francesca lancia un appello affinché vengano attivate tutte le risorse disponibili per fare luce sulla sorte di suo fratello. Nonostante le difficoltà e le incertezze, si impegna a non lasciare cadere nel dimenticatoio il caso di Paolo, convinta che ci sia una verità da scoprire. La ricerca di giustizia e verità continua, nonostante le ostacoli politici che si frappongono.
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