San Donà di Piave, 12 aprile 2025 – L’Ospedale “Città del Piave” di San Donà di Piave è stato teatro, in questi giorni, di una simulazione di maxi emergenza che ha coinvolto l’intero personale dell’ospedale. L’esercitazione, facente parte del PEIMAF (Piano di Emergenza Interna per Massiccio Afflusso di Feriti), ha avuto l’obiettivo di testare l’efficacia delle risposte organizzative e del pronto intervento in situazioni straordinarie e complesse.
Lo scenario della simulazione: un incidente ferroviario
L’esercitazione è stata avviata con l’allarme proveniente dalla centrale operativa del 118 SUEM per un grave incidente ferroviario. Un treno proveniente da Trieste ha investito una vettura rimasta in panne tra le sbarre chiuse di un passaggio a livello nel territorio di Ceggia. La collisione ha causato il deragliamento del convoglio, con il conseguente ferimento di 17 persone, una delle quali deceduta durante il trasporto al pronto soccorso a causa della gravità delle ferite.
La gestione dell’emergenza
Una volta ricevuto l’allarme, il personale del Pronto Soccorso ha prontamente attivato la catena del soccorso, istituendo una unità di crisi ospedaliera. Sono stati allertati tutti i reparti operativi dell’ospedale, tra cui rianimazione, sale operatorie, chirurgie, pediatria, trasfusionale, medicina, laboratorio e radiologia, con il richiamo in servizio anche del personale che aveva già terminato il proprio turno di lavoro.
L’organizzazione all’interno dell’ospedale
L’ospedale ha trasformato l’intero spazio circostante il Pronto Soccorso per accogliere i feriti, suddividendo l’area in sottozone a seconda della gravità dei pazienti:
- Area triage: situata nel corridoio tra l’Osservazione Breve Intensiva (OBI) e la Dialisi.
- Sala per codice verde: destinata ai feriti meno gravi, situata di fronte all’OBI.
- Sala per codice giallo e rosso: allestita adiacente alla sala gessi per i feriti più gravi.
- Area nera temporanea: la chiesa è stata adibita a sala per accogliere eventuali deceduti.
Dopo la valutazione iniziale e i primi esami, i pazienti sono stati indirizzati alle rispettive unità operative per le cure necessarie: sala operatoria per gli interventi urgenti, rianimazione per i più gravi e medicina o chirurgie per i feriti meno gravi.
Un lavoro di squadra fondamentale
L’esercitazione ha visto il coinvolgimento di un ampio numero di professionisti, tra cui medici, infermieristi, operatori OSS, autisti, centralino e tecnici, che hanno lavorato in sinergia per garantire un’efficace risposta all’emergenza. La simulazione ha permesso di mettere alla prova non solo le competenze tecniche, ma anche la capacità di lavorare in squadra, fondamentale in scenari complessi.
L’importanza della simulazione
Come sottolineato dalla dottoressa Francesca Ciraolo, direttore sanitario dell’ospedale, l’esercitazione PEIMAF è fondamentale per testare l’efficacia dell’organizzazione e la risposta operativa in scenari di grande afflusso di feriti. “La simulazione ha messo alla prova i tempi di risposta, la gestione del triage, delle risorse, la comunicazione interna e con l’esterno, e anche gli aspetti psicologici ed emotivi del personale e dei pazienti,” ha dichiarato Ciraolo. “Il lavoro di squadra e la comunicazione sono stati elementi chiave nel buon esito di questa esercitazione.”