Una nuova ordinanza condivisa tra i comuni (in provincia di Treviso) di Breda, Carbonera, Maserada, Ponzano, Silea e Villorba entra in vigore per la limitazione dell’impiego di acqua potabile e da pozzo artesiano. Il provvedimento è stato assunto a seguito dell’emergenza idrica per la quale la Regione Veneto aveva già emanato una specifica ordinanza e del Decreto Legge “Disposizioni urgenti per il contrasto della scarsità idrica e per il potenziamento e l’adeguamento delle infrastrutture idriche” pubblicato nella Gazzetta Ufficiale.
Limitazioni all’impiego di acqua potabile e da pozzo artesiano
L’ordinanza prevede che in tutti i territori comunali si debba impiegare l’acqua fornita dal pubblico acquedotto esclusivamente per gli usi alimentari ed igienico-sanitari. Inoltre, vieta l’impiego di acqua potabile (anche proveniente da pozzi domestici) per il lavaggio di cortili e piazzali, di veicoli a motore, per il riempimento di vasche da giardino, fontane ornamentali e simili e per l’irrigazione di prati e giardini privati.
È vietato l’uso anche dell’acqua di pozzo artesiano per scopi non prioritari, con obbligo di installazione di dispositivi di regolazione atti ad impedire l’erogazione di acqua a getto continuo, limitandola ai soli periodi di effettivo utilizzo e alla garanzia della funzionalità dell’impianto. I prelievi non potranno in ogni caso superare il limite di 0,1 l/s, quale portata media giornaliera.
Esclusioni dall’ordinanza
Rimane escluso dall’ordinanza l’uso dell’acqua per i servizi pubblici di igiene urbana, per il verde pubblico, per i campi da gioco nell’ambito di impianti sportivi privati, per l’utilizzo zootecnico o produttivo nelle attività regolarmente autorizzate all’uso di acqua potabile e per l’uso di modesta entità per l’irrigazione delle piantine negli orti ad uso esclusivo domestico familiare o la bagnatura di piccoli vasi di fiori.
Sensibilizzazione dei cittadini al risparmio idrico
Nella stessa ordinanza, vi è poi l’invito ai cittadini ad adottare ogni accorgimento volto ad attuare un risparmio idrico. In particolare, vi è l’invito a montare nei rubinetti gli appositi dispositivi frangigetto, che mediante la miscelazione di aria e acqua possono consentire un risparmio idrico fino al 50%; a non utilizzare acqua corrente per il lavaggio di piatti o verdure, ma solo nella fase di risciacquo; a preferire la doccia al bagno; a controllare il corretto funzionamento dei propri impianti idrici al fine di individuare eventuali perdite occulte e riparare quelle già note; ad usare lavatrici e lavastoviglie sempre a pieno carico; a non fare scorrere in modo continuo l’acqua durante il lavaggio dei denti o la rasatura della barba; ad utilizzare l’acqua di lavaggio della frutta e della verdura per innaffiare le piante e quella di condensa da impianti di climatizzazione per lavare i pavimenti.
Sanzioni per il mancato rispetto dell’ordinanza
Il mancato rispetto dell’ordinanza sarà sanzionato con multe fra 25 e 500 euro.
L’impegno condiviso dei sindaci dei 6 Comuni
«Abbiamo deciso di operare in modo congiunto, di creare un’area il più possibile estesa», hanno dichiarato i sindaci dei 6 Comuni in una nota stampa. «Per far capire quanto sia determinante un impegno condiviso per contrastare un fenomeno determinato sia dai cambiamenti climatici, sia da altre cause per le quali in genere si è avuto poco rispetto per un bene prezioso come l’acqua».