Udine, 26 mar – L’archeologia si conferma come la disciplina del futuro grazie all’importante lavoro svolto dall’Università di Udine con il progetto Terre di Ninive, che ha portato alla luce straordinarie scoperte.
L’assessore regionale all’Istruzione, Università e Ricerca, Alessia Rosolen, ha sottolineato l’importanza di unire studi classici e strumenti innovativi per esplorare le antiche civiltà che ci hanno preceduto e che hanno plasmato la nostra identità.
Durante l’esposizione della copia in scala naturale di un bassorilievo assiro scoperto nel Kurdistan iracheno, Rosolen ha evidenziato che questa replica rappresenta uno dei 13 esemplari di arte rupestre risalenti al VII secolo a.C., ritrovati nei pressi di Ninive, capitale dell’impero assiro. Questa scoperta ha valso agli archeologi dell’Università di Udine il prestigioso premio “Khaled al-Asaad” per la più importante scoperta archeologica dell’anno 2019.
L’Università di Udine, con il supporto della Regione, si impegna costantemente nella ricerca archeologica e nel consolidamento di una rete di istituzioni all’avanguardia nel settore. La collaborazione tra istituzioni è fondamentale per il progresso e lo sviluppo di programmi sostenuti da investimenti finanziari significativi.
La replica del bassorilievo, realizzata dall’artista Serena Del Piccolo, è stata ottenuta grazie alla scansione laser di un rilievo originale, trasformato in un file digitale e stampato in 3D. L’esposizione della replica al Palazzo Antonini sarà accompagnata da una mostra fotografica e da una visita virtuale per approfondire la conoscenza del sistema di irrigazione assiro e dei suoi straordinari bassorilievi.
L’Università di Udine, che ha avviato il primo corso di storia e conservazione dei beni culturali in Italia nel 1978, attualmente coordina una dozzina di progetti archeologici in corso, coinvolgendo attivamente gli studenti in attività di scavo e ricerca.
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