SCHIO (VICENZA) – La notte tra il 21 e il 22 marzo Schio è stata teatro di un insolito episodio di violenza. Un gruppo di giovani è stato attaccato da parte di una decina di individui incappucciati e armati. L’episodio è stato denunciato ai Carabinieri, che mantengono il massimo riserbo sulle indagini in corso.
Il violento attacco al veicolo: tra le armi usate, persino un machete
I fatti si sono svolti intorno alle 22:00 nei pressi della stazione delle corriere, all’incrocio tra via Santissima Trinità e via Fleming, a Schio. Un gruppo di quattro ragazzi, tra cui un minorenne, stava rientrando da una gara sportiva a bordo di una Suzuki, quando si è trovato improvvisamente coinvolto in una situazione drammatica.
Mentre percorrevano la strada, i giovani hanno visto un uomo di circa trent’anni correre disperato in mezzo alla carreggiata, implorando aiuto e cercando di fermare le auto in transito. Alcuni veicoli lo hanno evitato, proseguendo la corsa senza fermarsi. Il 30enne si è lanciato verso l’auto dei quattro giovani che hanno deciso di aiutarlo facendolo salire a bordo.
Pochi secondi dopo, dal medesimo punto della strada, è apparso un gruppo di circa dieci individui incappucciati e armati di coltelli, bottiglie, sassi e persino un machete. Il branco si è immediatamente accanito contro l’auto dei quattro giovani, tentando di aprire le portiere e sfondando il lunotto posteriore e un fanale.
Nel tentativo di bloccarli, gli aggressori hanno persino lanciato una bicicletta davanti alla vettura.
Il conducente della Suzuki, terrorizzato, ha accelerato rapidamente ed è riuscito ad allontanarsi mettendo tutti in salvo.
La denuncia e l’appello ai testimoni
Dopo aver scampato il pericolo, i ragazzi hanno subito raccontato l’accaduto a una pattuglia della polizia locale e successivamente si sono recati dai carabinieri per sporgere denuncia. Durante il racconto agli agenti, hanno spiegato che il ragazzo soccorso aveva il volto tumefatto e sanguinante, segno evidente di una brutale aggressione subita prima dell’arrivo del gruppo.
La vicenda ha suscitato ampia risonanza sui social. Le forze dell’ordine confidano nelle telecamere di videosorveglianza della zona sperando di ricavarne elementi utili per identificare i responsabili di questa brutale aggressione.