TRIESTE – In occasione della festività di San Valentino, la città di Trieste celebra l’amore con una serie di eventi speciali legati alla mostra “Com’è bello da Trieste in giù”, un’esposizione dedicata agli abiti di scena di Raffaella Carrà, che rimarrà aperta fino al 16 febbraio nella Sala Sbisà del Magazzino 26 al Porto Vecchio di Trieste. Questa iniziativa è promossa dal Comune di Trieste e organizzata da Prandicom – IES Trieste Lifestyle. La mostra celebra l’iconico personaggio della televisione italiana, e accompagna i visitatori in un viaggio attraverso la moda, la televisione e la cultura degli anni ’70 e ’80.
In linea con il tema “Com’è bello da Trieste in giù”, le celebrazioni per San Valentino saranno arricchite da numerosi eventi che coinvolgeranno il cuore della città e i suoi luoghi simbolici. Da giovedì 14 febbraio a domenica 16 febbraio, i visitatori in coppia avranno la possibilità di partecipare al programma “Gusto dell’amore”, con 18 locali selezionati che offriranno degustazioni speciali. Ogni locale proporrà esperienze esclusive, visualizzabili tramite QRcode o sul sito ufficiale www.triestelifestyle.com/comebellosanvalentino.
Un altro appuntamento da non perdere è la vetrina “Un invito a Nozze”, che sabato 15 febbraio, alle 11, presenterà in anteprima gli abiti storici delle tradizionali “Nozze carsiche”, in attesa dell’evento nuziale che si terrà quest’estate sull’Altipiano triestino. Questo evento è organizzato in collaborazione con il Comune di Monrupino/Repentabor e Gal Carso/Las Kras.
Flash mob danzante a sorpresa anche sabato 15 febbraio, curato dalla Scuola di Ballo Arianna, che animerà il pomeriggio nella Sala Sbisà. Inoltre, sempre sabato 15 febbraio, il Piccolo Museo della Bora offrirà due visite speciali per coppie, alle 11 e alle 16, con la possibilità di fare una foto ricordo mentre vengono sorpresi da una raffica di vento tipica della Bora triestina. Le prenotazioni per queste visite si possono fare scrivendo a [email protected].
La mostra dedicata agli abiti di scena di Raffaella Carrà è il cuore pulsante di queste celebrazioni. Fino al 16 marzo, i visitatori potranno ammirare 35 abiti straordinari, provenienti dall’archivio privato di Giovanni Gioia e Vincenzo Mola e da una donazione di Massimiliano Canè, autore Rai e consulente artistico per i video d’epoca. Gli abiti, che vanno dalla taglia 38 alla 42, sono realizzati con strass, paillettes, chiffon, e pietre Swarovski, rappresentano una testimonianza del patrimonio culturale italiano e delle evoluzioni della moda, della televisione e del varietà. Tra i costumi ci sono creazioni di Gabriele Mayer, Corrado Colabucci e Luca Sabatelli, e ogni capo racconta un pezzo della carriera e dell’immagine di Raffaella Carrà, icona della televisione italiana. I visitatori potranno vedere il leggendario caschetto biondo della Carrà, le sue eleganze maliziose e i suoi eccessi indossati con ironia.