Udine – La Giunta regionale ha approvato un nuovo documento riguardante le campagne di screening neonatali e prenatali extra Lea in Friuli Venezia Giulia. Questo introduce nuove tipologie di screening, alcuni da effettuarsi durante la gravidanza e altri dopo la nascita, che arricchiscono l’offerta assistenziale del territorio. Si tratta di strumenti fondamentali per garantire la salute e il benessere della madre e del neonato, consentendo interventi tempestivi che migliorano gli esiti della gravidanza e assicurano la migliore qualità di vita al bambino.
L’assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi, ha sottolineato che la delibera introduce tre nuovi screening neonatali per tutti i nati in Friuli Venezia Giulia (per l’atrofia muscolare spinale, le immunodeficienze congenite, l’anemia falciforme e le principali emoglobinopatie) e quattro nuovi screening prenatali per le donne in gravidanza (Non invasive prenatal test – Nip, screening per il citomegalovirus, screening della malattia di Chagas per le donne a rischio, screening per l’infezione tubercolare per le donne a rischio).
Riccardi ha evidenziato che l’introduzione dei nuovi screening neonatali si basa sui progressi tecnico-scientifici che consentono di diagnosticare tempestivamente malattie congenite per le quali sono disponibili misure terapeutiche. Queste misure possono modificare drasticamente il decorso della malattia, garantendo ai neonati affetti una qualità di vita migliore, evitando gravi disabilità e in alcuni casi anche la morte. Alcune Aziende sanitarie regionali hanno già avviato alcuni di questi screening neonatali come progetti pilota.
Attualmente, in regione sono già regolamentati lo screening neonatale metabolico esteso, lo screening delle malattie lisosomiali e lo screening della fibrosi cistica. Riccardi ha dichiarato che l’elenco degli screening neonatali potrebbe essere aggiornato in futuro, in base alle revisioni periodiche della lista di patologie neonatali da parte del Gruppo di lavoro del ministero della Salute.
Per quanto riguarda gli screening prenatali, il test Nipt è introdotto come screening di II livello in seguito a un esito a rischio alto-intermedio del test di I livello raccomandato dal Governo per tutte le donne in gravidanza. Le indicazioni per l’introduzione del Nipt in regione rispettano le raccomandazioni del Consiglio superiore di sanità.
Riccardi ha evidenziato l’importanza dello screening per il citomegalovirus in tutte le donne in gravidanza, poiché l’introduzione di un trattamento antivirale efficace in maternità consente di evitare importanti sequele neurologiche nel neonato.
ARC/PAU/gg
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