Cresce il debito delle famiglie del Friuli Venezia Giulia (FVG) . Al 31 dicembre 2021 ammontava complessivamente a 12,3 miliardi di euro. L’importo medio per nucleo famigliare era di 21.866 euro (vedi Tab. 1); se confrontato con il dato di 2 anni prima, periodo pre-Covid, l’incremento è stato di 1.618 euro (+7,4 per cento). Tra tutte le regioni d’Italia, solo il Trentino Alto Adige e il Veneto hanno registrato una variazione percentuale maggiore della regione più a est del Paese.
A preoccupare l’Ufficio studi della CGIA, comunque, non è tanto ciò che si è in grado di misurare, ma quello che non si riesce nemmeno a intravedere; come, ad esempio, il rischio usura. Un fenomeno, quest’ultimo, che, da sempre, è difficilmente dimensionabile, anche quando si hanno dati statistici recenti sul numero di denunce notificate alle forze dell’ordine. Figuriamoci ora, che gli ultimi dati disponibili sono riferiti a un paio di anni fa.
• SITUAZIONE CRITICA, MA NON DRAMMATICA
Ancorchè lo stock dei debiti sia in aumento e gli effetti negativi del caro vita e del caro bollette siano esplosi solo dopo l’inizio di quest’anno, la situazione è critica, ma non drammatica. E’ probabile che l’incremento sia in parte riconducibile alla forte ripresa economica avvenuta l’anno scorso. Va altresì segnalato che le aree provinciali più indebitate sono anche quelle che spesso presentano i livelli di reddito più elevati. Sicuramente in queste realtà tra gli indebitati ci sono anche nuclei appartenenti alle fasce sociali più deboli. Tuttavia, le forti esposizioni bancarie di questi territori potrebbero essere legati ai significativi investimenti avvenuti negli anni scorsi, in particolar modo nel settore immobiliare che, ovviamente, sono riconducibili a famiglie benestanti. E’ altresì vero che le famiglie del FVG hanno un indebitamento medio inferiore di circa 370 euro rispetto alla media nazionale, a dimostrazione che il FVG non è tra le realtà più esposte con il sistema bancario. Va infine ricordato che la maggiore incidenza del debito sul reddito si registra nelle famiglie economicamente più deboli, ovvero in quelle a rischio povertà ed esclusione sociale. I dati dell’Istat ci dicono, inoltre, che le crisi che si sono succedute dal 2008 in poi hanno aumentato il numero dei nuclei familiari in difficoltà economica, visto che gli effetti di questi choc economici hanno aumentato il divario tra poveri e ricchi.
• BOLLETTE: GLI AUTONOMI STANNO PAGANDO I RINCARI DUE VOLTE
L’aumento esponenziale dei prezzi, il caro carburante e quello delle bollette potrebbero peggiorare notevolmente la situazione economica di tantissime famiglie, anche in FVG. Segnaliamo, in particolar modo, che molti artigiani, piccoli commercianti e partite Iva stanno pagando due volte lo straordinario aumento registrato in questi ultimi 6 mesi dalle bollette di luce e gas. La prima come utenti domestici e la seconda come piccoli imprenditori per riscaldare e illuminare le proprie botteghe e negozi. Una situazione che per molte attività non è più economicamente sostenibile.
• USURA: A RISCHIO ARTIGIANI, COMMERCIANTI E PARTITE IVA
Con le sole denunce effettuate all’Autorità giudiziaria non è possibile dimensionare l’usura. Questo fenomeno è molto “carsico”; chi finisce nella rete di questi criminali spesso ha paura di denunciare i suoi aguzzini perché teme per l’incolumità propria e dei suoi familiari. E con la crisi economica ormai nuovamente alle porte, anche le forze dell’ordine denunciano da tempo molti segnali di avvicinamento delle organizzazioni criminali al mondo dell’imprenditoria. In particolar modo di quella composta da artigiani, negozianti e partite Iva. Lavoratori autonomi che si indebitano per poche migliaia di euro, ma nel giro di qualche mese si trovano nell’impossibilità di restituire questi soldi, perché nel frattempo gli interessi hanno raggiunto livelli spaventosi. Sono queste, secondo l’Ufficio studi della CGIA, le realtà più a rischio. Questo dimostra che lo Stato deve intervenire con massicce dosi di liquidità, altrimenti molte imprese cadranno prigioniere di questi fuorilegge. Non solo, ma è necessario incentivare il ricorso al “Fondo per la prevenzione” dell’usura. Uno strumento, quest’ultimo, presente da decenni, ma poco utilizzato, anche perché sconosciuto ai più e, conseguentemente, con scarse risorse economiche a disposizione.
• PORDENONE AL TOP, A TRIESTE LE MENO INDEBITATE
Le famiglie del FVG più in “rosso” sono ubicate nella provincia di Pordenone, con un debito di 23.783 euro; al secondo posto scorgiamo quelle di Gorizia, con 22.433 euro e al terzo posto le residenti a Udine, con 21.528 euro. Infine, le famiglie meno indebitate della regione più a est dell’Italia risiedono a Trieste, con una esposizione pari a 20.090 euro (vedi Tab. 2).