In un’epoca in cui la disaffezione politica sembra prevalere, la scuola di politica “Territori in movimento” si presenta come un soffio di novità e speranza. Questa scuola, totalmente priva di aule e cattedre, sfida il tradizionale modo di apprendere la politica, sostituendolo con una dinamica più viva e coinvolgente: il cammino.
La scuola che si muove
Dal 30 maggio al 2 giugno, i partecipanti si incammineranno lungo i sentieri che legano Monfalcone a Gorizia, toccando punti nevralgici e simbolici del territorio. L’obiettivo? Stimolare una riflessione continua e costruttiva su temi cruciali come l’energia, il cibo, il turismo e la pace, tutti focalizzati sotto le lenti dell’inclusività, bellezza, ambiente, territori, partecipazione e municipalismo.
Una didattica basata sul dialogo e la partecipazione
Il format di “Territori in movimento” prevede un’interazione costante e diretta tra i partecipanti e i tutor, tra cui noti esperti e attivisti di vari ambiti. Senza presentazioni formali, il percorso si dipana attraverso il dialogo aperto e il confronto diretto, arricchito dalla bellezza e dalle sfide dei paesaggi attraversati.
Chi può partecipare e come
La call è aperta a chiunque sia attivamente impegnato nella giustizia sociale e ambientale, che sia nel settore amministrativo o nell’associazionismo. Un’opportunità per crescere professionalmente e personalmente, all’insegna dell’apprendimento dinamico e interattivo. Dettagli e modulo di candidatura sono disponibili sul sito ufficiale, con scadenza per le iscrizioni fissata al 22 aprile.
L’iniziativa rappresenta non solo un esperimento educativo, ma anche un tentativo di riportare la politica a un livello più umano e diretto, rendendola accessibile e significativa per chi partecipa. Un’esperienza che potrebbe segnare l’inizio di un nuovo modo di concepire l’educazione e l’attivismo politico, lontano dalle poltrone e vicino ai cittadini e ai loro reali bisogni.
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