Udine, 27 gennaio 2020 โ La sostituzione di organi con protesi che ne ripristinino le funzionalitร รจ un problema medico estremamente complesso e che richiede un approccio fortemente interdisciplinare.
In questi anni si sono diffuse tecniche di biostampa, che utilizzano stampanti 3D e nuovi materiali per riscostruire parti del corpo, come le ossa. Nel caso perรฒ di protesi che devono mantenere la stessa elasticitร di quelli originali, come lโaorta, o la vescica urinaria, i problemi si fanno piรน complessi, perchรฉ i nuovi organi devono garantire di mantenere nel tempo al contempo robustezza e flessibilitร .
Un progetto che vede la collaborazione dei Dipartimenti di Area medica e di Scienze agroalimentari, ambientali e animali dellโUniversitร di Udine punta a rivoluzionare il modo di pensare e produrre protesi di organi.
ยซLe opzioni per la sostituzione di organi, come per esempio la vescica urinaria, sono ad ora molto limitate โ spiega Fabrizio Dal Moro, direttore della Clinica Urologica dellโAzienda Sanitaria Universitaria integrata di Udine โ. Siamo soliti ricostruire la vescica prendendo una parte dellโintestino dello stesso paziente.
Questi tipi di interventi hanno perรฒ complicanze post operatorie non certo trascurabili, e legate nella maggior parte dei casi proprio alla manipolazione dellโintestino necessaria per prelevare il segmento usato poi per la creazione della neo-vescica.
Lโideale sarebbe poter usare un materiale completamente nuovo, che abbia tra le caratteristiche richieste, non solo lโassenza di reazioni di rigetto da parte del corpo, ma anche e soprattutto quella impermeabilitร , elasticitร e flessibilitร tali da permettere alla nuova vescica sia di contenere lโurina espandendosi facilmente sia di potersi โlasciar spremereโ nel momento della minzione. Il tutto senza deteriorarsi nel corso del tempoยป.
I materiali sintetici comunemente usati, come alcuni tipi di polimeri, non garantiscono la permanenza di queste caratteristiche di elasticitร , perchรฉ con lโandare del tempo si trasformano in tessuti cicatriziali rigidi.
I ricercatori dellโUniversitร di Udine hanno invece ipotizzato di utilizzare tessuti di origine vegetale, anzichรฉ animale, per costruire i nuovi organi.
ยซGrazie ad anni di studio sulle piante โ dice Paolo Ceccon, direttore del Dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e animali dellโUniversitร di Udine โ abbiamo acquisito una conoscenza molto vasta delle proprietร dei tessuti vegetali, e stiamo selezionando quelle con le caratteristiche che ci interessano. Combinando queste con tecniche di stampa 3D, sarร forse possibile ricostruire dei tessuti biocompatibili strato per stratoยป.
ยซAl momento โ prosegue Ceccon โ stiamo studiando i modi di poter โtessereโ fibre di diverse tipologie in modo tale che lโorgano si mantenga impermeabile e al tempo elastico. Successivamente passeremo alla parte di sperimentazioneยป.
ยซIl mondo delle piante offre tantissime opportunitร e infinite applicazioni โ conclude Dal Moro โ non solo nel campo della sostituzione di organi, ma anche nella produzione di cibo: pensiamo ad esempio agli analoghi della carne ottenuti a partire da ingredienti di origine vegetale. Importanti anche i risvolti in campo etico. Se le sperimentazioni ci daranno ragione, questo potrebbe significare un importante passo avanti nella chirurgia ricostruttiva degli organiยป.
Il progetto, per la sua innovativitร , รจ stato selezionato dal Polo di Innovazione Tecnologica Como Next tra quelli presentati lo scorso novembre in Cina, su invito del governo dello Zhejiang.
ComoNExt รจ una delle piรน grandi strutture italiane operative nel campo della promozione di innovazione: 21mila metri quadri nella sede centrale di Lomazzo, 900 persone attive nella location, circa 150 le realtร al lavoro. In Cina Como NExt opera dopo aver sviluppato una attenta e dettagliata relazione con le realtร cinesi alle quali si propone una valutazione delle proposte italiane.