Gorizia, 15 feb – Il Sacrario di Oslavia riapre le sue porte dopo un lungo periodo di chiusura, simboleggiando la rinascita della nostra terra come luogo di condivisione e inclusione. L’assessore regionale al Patrimonio, Sebastiano Callari, ha sottolineato l’importanza di cerimonie come quella di oggi, che trasformano il ricordo in un’opportunitร per costruire un futuro migliore.
La cerimonia di riapertura ha visto la partecipazione di numerose autoritร , tra cui il ministro della Difesa Guido Crosetto, la medaglia d’oro al valor militare Paola Del Din, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, il Capo di Stato maggiore della Difesa Luciano Portolano e il sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna. Anche molti sindaci locali hanno preso parte all’evento indossando la fascia tricolore.
Callari ha sottolineato l’importanza di onorare la memoria storica conservata nel Sacrario di Oslavia, che ospita i resti di oltre 50mila persone, tra cui numerosi caduti italiani e austro-ungarici della Grande Guerra. “In un anno in cui celebriamo Nova Gorica e Gorizia Capitale europea della Cultura, essere qui oggi serve a ricordare una pagina importante della nostra storia”, ha dichiarato l’assessore regionale.
Il monumento, inaugurato nel lontano 1938, รจ stato oggetto di un intervento di restauro finanziato anche dall’Amministrazione regionale. Grazie a un contributo di circa 50mila euro, il Sacrario รจ stato riaperto al pubblico con una cerimonia che ha compreso una funzione religiosa e la visita all’ossario. Il restauro ha riguardato diverse parti del monumento, tra cui il cancello e la scalinata principale, la campana Chiara che tornerร a suonare dopo dieci anni e la conservazione di pezzi di artiglieria esposti sul terrazzo.
Gli studenti dell’Istituto tecnico agrario “Brignoli” di Gradisca d’Isonzo hanno contribuito alla piantumazione di alberi e aree verdi intorno al Sacrario, dimostrando cosรฌ il coinvolgimento della comunitร locale nel recupero e nella valorizzazione di questo luogo di memoria.
ARC/SSA/gg
Riapertura del Sacrario di Oslavia: memoria e inclusione per un futuro migliore
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