RESIA, 16 SET – La piccola comunità di Resia si appresta a fare un grande passo verso il futuro con la posa della prima pietra della nuova scuola che sorgerà in località Poie. Questa iniziativa segna un momento significativo per la vallata, dove la denatalità e le difficoltà della vita montana hanno messo a dura prova le risorse locali.
Un progetto per il futuro
L’assessore alle Finanze del Friuli Venezia Giulia, Barbara Zilli, ha sottolineato come questo progetto rappresenti un modello di resilienza e speranza per le aree montane. La nuova scuola andrà a sostituire l’istituto costruito dopo il terremoto del 1976, che, sebbene fosse progettato per ospitare circa 180 studenti, ora serve una popolazione di soli 54 residenti. La nuova struttura, finanziata con un investimento complessivo di 2 milioni di euro, sarà destinata a infanzia, primaria e secondaria di primo grado e includerà anche una mensa e spazi comuni per la comunità.
Un evento che unisce
La cerimonia di oggi ha visto la partecipazione di numerose personalità, tra cui il sindaco di Resia, Anna Micelli, e l’arcivescovo di Udine, monsignor Riccardo Lamba, che ha benedetto il progetto. Presenti anche il direttore del Parco Prealpi Giulie, Stefano Santi, il direttore del Parco del Triglav, Tit Potocnik, e rappresentanti delle amministrazioni comunali circostanti e del Comune transfrontaliero di Bovec/Plezzo.
Zilli ha parlato di questo evento come di una giornata storica per Resia, sottolineando che la nuova scuola non è solo un’opera infrastrutturale, ma rappresenta un investimento nel futuro dei territori di montagna. Ha aggiunto che il progetto è sostenuto fortemente dalla Regione e che mira a garantire alle nuove generazioni la possibilità di rimanere e prosperare nelle loro terre d’origine.
Un’istruzione unica nel suo genere
Un aspetto distintivo della nuova scuola è che sarà la prima in Friuli Venezia Giulia a rientrare nel Programma scientifico intergovernativo dell’Unesco, il “Mab Unesco”, avviato nel 1971. Questo riconoscimento sottolinea l’importanza della scuola come luogo di educazione immerso in un ambiente naturale protetto e unico, dove gli alunni potranno sviluppare un rapporto speciale con la natura.
Cooperazione internazionale e futuro
Infine, Barbara Zilli ha evidenziato come questo progetto rappresenti anche un esempio di cooperazione internazionale, fondamentale per il futuro delle comunità locali. La Regione Friuli Venezia Giulia sta percorrendo un cammino virtuoso attraverso i numerosi progetti transfrontalieri, offrendo nuove opportunità e speranze alle sue comunità.
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