Girando per il mondo per lavoro, mi ritrovo a comprendere che purtroppo, siamo sempre noi italiani ad essere i soliti noiosi moralisti e ricchi d’allarmismo in amore. Siamo quelli attenti a normare ogni cosa e ad avere il controllo della situazione , dimenticando, molto spesso il passato in cui siamo vissuti e ascoltando metà di ogni storia che ci viene raccontata.
Negli anni ‘70, salutare una donna che passava per strada e complimentarsi con lei era una prassi, così come lo è tutt’ora in molti paesi dell’Europa dell’est o latini.
Il fischio, il gomito fuori dal finestrino che anticipa un complimento urlato, lo sguardo che segue le bellezze femminili che passano lungo la strada erano considerate azioni normali. Nessuna di queste azioni è una molestia!
Le donne di un tempo quando si sentivano invase nella propria area “intima “sapevano gestire con maestria la situazione e mettere in riga qualche malintenzionato. In alcuni paesi dell’Est Europa ricevere complimenti per essersi vestite bene è la prassi e mai nessuno si è tanto scandalizzato per un “Ciao bella “. I film sono ricchi di esempio e tante nostre esperienze dirette ci possono confermare la normalità di un gesto ritualistico.
La donna ha estrema cura nel vestire, abilità nel farsi riconoscere e arte dinamica nelle sue movenze. La donna è arte e come ogni forma d’arte viene valorizzata.
Immaginate di vestirvi tutti eleganti, entrare in una stanza e non essere visti, apparire come invisibili. Nessuno che vi dica “Ma che belle scarpe!” oppure “Quella cravatta ti sta divinamente! “, o ancora “Con quel trucco, sei fantastica! “concludendo con “Certo che quei pantaloni ti esaltano il…”.
Il clacson che suona e l’attenzione focalizzata su quelle movenze sinuose di una donna che cammina sono scene di normalità ovunque, tranne che per il paese fintamente perbenista italiano. Siamo quel luogo in cui una ragazza o un ragazzo si fanno mille paranoie su come il vestito slanci la propria camminata e quando qualcuno fa il complimento siamo pronti a indignarci senza giusta causa o motivo. Per l’esagerazione di alcuni, l’uomo non può essere classificato come “mostro “e messo a tacere di qualsiasi opinione (generosa)voglia offrire. L’apprezzamento o complimento fatti in modo garbato non hanno mai fatto male a nessuno. La bellezza va celebrata e così vien fatto dalla notte dei tempi.
Oggi il baciamano è “viscido “, togliersi il cappello è “esibizionismo “, l’osservare una donna è “voyeurismo “, avvicinarsi e chiedere il numero è “molestia “.
Siamo liberi di mandare le nostre nudità via social, commentare, offendere, schiacciare i pollici sotto foto esibizioniste, ma quando siamo sulla realtà e vogliamo commentare in modo elegante una persona ci viene proibito. Come mai un “ Sei bellissima “ di uno sconosciuto sui social viene visto come poetico mentre nella realtà come molestia?
Si preferisce mutare piuttosto che gestire e scappare piuttosto che affrontare. Se gli eccessi fossero sanzionati e i complimenti apprezzati vivremmo in un mondo più bello, in grado di cogliere la bellezza dei richiami d’amore.
Stefano Cervellione titolare Agenzia matrimoniale colpo di fulmine
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