Torna la festa in onore della pitina IGP, primo presidio Slow Food del Friuli Venezia Giulia, la polpetta di carne affumicata e speziata (ovina, caprina o originariamente di camoscio e capriolo), nata per conservare la carne nei mesi autunnali e invernali, in zone tradizionalmente povere.
Appuntamento questo weekend nel cuore della Val Tramontina, nel borgo di Tramonti di Sopra (PN), con un programma che non è mai stato così fitto: sono previsti infatti ben 28 appuntamenti, tra cui 12 laboratori, 5 showcooking e 4 convegni tutti dedicati al mondo agroalimentare e montano. Anche quest’anno, torna il Mercato della terra (coperto), una mostra mercato delle eccellenze enogastronomiche, a partire dalla pitina e dagli altri presìdi Slowfood regionali e nazionali, fino ad oltre 50 produttori presenti che arrivano dal resto dell’Italia e anche da oltre confine.
Nella grande cucina della festa (sempre coperta e riscaldata), dieci cuochi dell’Alleanza di Slowfood del territorio, d’Italia e d’Europa si riuniranno per esaltare la Pitina (e non solo) attraverso piatti inediti e accostamenti inusuali: Lena Flaten, cuoca dell’Alleanza Slow Food dei Cuochi di Flammans Skafferi (Storlien – Svezia), Cristian Borchi, cuoco dell’Alleanza Slow Food dei Cuochi del Ristorante “Locanda Antica Porta di Levante” (Firenze, Toscana) , Bernd Ratjen, cuoco dell’Alleanza Slow Food dei Cuochi di Zur Erholung Uetersen (Amburgo, Germania), Franco Santoli, cuoco dell’Alleanza Slow Food dei Cuochi del Ristorante al Bassotto Hotel Santoli (Bologna, Emilia Romagna), Oskar Messner, cuoco dell’Alleanza Slow Food dei Cuochi di Pitzock, Essen & Trinken (Bolzano, Trentino Alto Adige), Stefano Basello, cuoco dell’Alleanza Slow Food dei Cuochi de Il Fogolar 1905 – Ristorante 1905 (Udine, Italia), Davide Larise, cuoco di Cucina Naturale – chef, consulente e formatore per ristoranti di cucina naturale, Federico Mariutti, cuoco dell’Alleanza Slow Food dei Cuochi dell’Osteria Turlonia (Pordenone, Italia), Riccardo Gasparini, cuoco dell’Alleanza Slow Food dei Cuochi del Rifugio Vallata (Pordenone, Italia) e infine Manuel Marchetti, cuoco della Trattoria3Corone (Pordenone, Italia).
Tra gli appuntamenti più importanti, l’aperitivo “dal Friuli alla Sicilia” di sabato alle 19, con la famosa bartender Stella Palermo: diversi cocktails in miscelazione sapranno combinare i sapori del territorio con i distillati di Distilleria Pagura e quelli mediterranei di Etnatwist.
A seguire, ore 20, la grande “cena dell’Alleanza”, dove sette cuochi dell’Alleanza Slow Food si alterneranno nella grande cucina della Festa della Pitina per una vera e propria Jam Session a 14 Mani, al fine di creare un ricco menu utilizzando i prodotti presenti durante la kermesse.
Sul sito www.festadellapitina.com è possibile consultare il programma completo delle due giornate e prenotarsi agli eventi.
L’evento è organizzato dalla Condotta del Pordenonese di Slow Food con Proloco e Comune di Tramonti di Sopra e Associazione Produttori Pitina IGP, in collaborazione con Regione FVG, Promoturismo, Concentro, Cciaa di Pordenone, Ascom e Fipe di Pordenone, Ecomuseo delle Dolomiti Friulane Lis Aganis APS e con il Patrocinio della Fondazione Dolomiti Unesco e del Parco Naturale Dolomiti friulane.
Rilanciata nel 2017 dalla Condotta Slow Food del pordenonese, la festa della pitina era nata nel 1970 su idea della Pro Loco locale che voleva salvaguardare il prodotto tipico e locale: dopo l’edizione 2020, tutta in versione live sui social, e dopo lo stop forzato a causa Covid, la festa ritorna con la sua formula originaria di mostra mercato per far conoscere la pitina, le produzioni locali e internazionali e anche il territorio della Val Tramontina, solcata dal Meduna e caratterizzata da bellissimi paesaggi e sentieri e dal lago di Redona da cui affiorano i suggestivi ruderi di una antico borgo.
IL PROGRAMMA
Sabato 12 novembre
11.00 – 12.00 – laboratorio – degustazione di vini slow wine a Borgo Titol
11.30 – 12.30 – convegno – perché pitina IGP?
12.00 – 13.00 – laboratorio – formaggi presidio Slow Food di montagna
12.00 – 13.00 – show cooking – show cooking con Lena Flaten (Flamman, Svezia)
12.00 – 14.00 – pranzo – pranzo con i cuochi dell’Alleanza Slowfood
14.00 – 15.00 – show cooking – show cooking con Oskar Messner (Pitzock, Bolzano)
14.30 – 15.30 – laboratorio – pitina vs mortandela: non la solita polpetta
14.30 – 16.30 – escursione – escursione e degustazione con Wild Routes
16.00 – 17.00 – convegno – le zone interne e le loro risorse per l’imprenditorialità del futuro: dalle tradizioni agroalimentari alle professioni del futuro
16.00 – 17.00 – laboratorio – alla scoperta del pestith
16.30 – 17.30 – show cooking – show cooking con Berndt Ratjen (Zur Erholung, Amburgo)
17.30 – 18.30 – laboratorio – i formaggi di grotta
18.00 – 19.00 – convegno – rischi di intossicazione alimentare nella pitina: cosa bisogna sapere
19.00 – 20.00 – aperitivo – aperitivo con Stella Palermo, dal Friuli alla Sicilia
20.00 – 22.30 – cena – cena dell’Alleanza, jam session a 14 mani
Domenica 13 novembre
09.30 – 10.30 – convegno – slow food travel
10.00 – 11.00 – laboratorio – orizzontale sui mieli
10.30 – 11.30 – libro – dieci anni di premio Trivelli. Ricettario 3
11.30 – 12.30 – laboratorio – latte e grappa
12.00 – 14.00 – pranzo – pranzo con i cuochi dell’Alleanza
11.30 – 12.30 – libro – il chilometro consapevole di Carlo Catani e Carlo Petrini
13.00 – 16.00 – laboratorio – laboratorio per bambini con Wild Routes
13.00 – 14.00 – laboratorio – i presidi del Friuli Venezia Giulia
14.00 – 15.00 – showcooking – show cooking con Stefano Basello (Al Fogolar 1905, Udine)
15.00 – 16.00 – laboratorio – i produttori internazionali al mercato della terra
15.00 – 16.00 – laboratorio – gin, distillati & co con Stella Palermo
16.00 – 17.00 – showcooking – come si fa la Pitina?
16.30 – 17.30 – laboratorio – capra vs pecora: formaggi presenti al mercato
La pitina IGP.
La pitina nasce nel 1800 nella zona di Frassaneit, una delle borgate del comune di Tramonti di Sotto (PN), dall’esigenza di non sprecare nulla e di conservare la carne di camoscio e capriolo: tagliata a coltello, la carne veniva impastata con sale, pepe nero, aglio e erbe, lavorata a forma di polpetta, ricoperta di farina di polenta per chiudere i pori e messa sul caminetto ad affumicare in modo da preservarla più a lungo possibile.
Oggi La pitina si mangia cruda tagliata a fette sottili dopo almeno 30 giorni di stagionatura, ma è ottima anche cucinata: può essere scottata nell’aceto e servita con la polenta, rosolata nel burro e cipolla e aggiunta nel minestrone di patate, o ancora fatta al cao, cioè cotta nel latte di vacca appena munto.
www.festadellapitina.com
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