Quando si parla di canapa sativa, si finisce sempre col parlare di cannabidiolo (CBD) o tetraidrocannabinolo (THC), le due sostanze più note anche al grande pubblico – in realtà all’interno della pianta ci sono un centinaio di cannabinoidi meno noti ma non per questo meno importanti, definire la canapa sativa un po’ di cera e clorofilla e CBD/THC è molto riduttivo.
Il cannabigerolo (CBG) è proprio uno di questi cannabinoidi, purtroppo meno conosciuti al pubblico anche se importantissimo, viene infatti chiamato la “madre di tutti i cannabinoidi” proprio perché rappresenta il primo cannabinoide che la pianta sviluppa e da cui derivano tutti gli altri, che si svilupperanno durante la crescita fino ad arrivare nelle fasi finali della fioritura prima della raccolta.
Questo cannabinoide fu scoperto nei primi anni sessanta del 900 ma non fu mai portata avanti troppo seriamente la ricerca sui suoi effetti e sulle interazioni con l’organismo. Ancora oggi sappiamo molto poco su questa sostanza, ma per fortuna si sono sviluppate genetiche di canapa sativa in grado di mantenere un’elevata percentuale e stabilità di questo terpene e ciò rende possibile sempre più ricerche – Il CBG infatti è predominante all’inizio della fioritura ma viene totalmente utilizzato dalla pianta per sintetizzare gli altri, per cui era difficile avere percentuali alti e stabili.
Effetti benefici
Il cannabigerolo non ha effetti psicotropi, non dà quell’euforia tipica del THC, il CBG ha invece enormi potenzialità in ambito terapeutico, come:
- Antinfiammatorio, da recenti studi è emerso che può essere utile nel trattamento di patologie come l’artrite
- Analgesico, agendo direttamente sul recettore vanilloide, ha ottime potenzialità di regolare la sensazione di dolore acuto, molto utile nel placare attacchi dolorosi provocati da neuropatie.
- Neuroprotettivo, potrebbe infatti avere efficaci effetti di protezione alle cellule del sistema nervoso centrale
- Supporto in trattamenti chemioterapici, si è inoltre recente riscontrato un potenziale effetto antitumorale e antiproliferativo
- Supporto gastrointestinale, è stato osservato un potenziale terapeutico nella risoluzione di disturbi gastrointestinali
Proprio per queste accentuate proprietà, è sempre maggiore l’interesse verso questa sostanza e le ricerche non tardano ad arrivare, recentemente ne è uscita anche una tutta italiana dell’università Federico II di Napoli, in cui viene descritto le potenzialità del CBG contro le cellule tumorali nel colon.
La sinergia del CBG con il CBD
Il CBG è commercialmente noto per ridurre la pressione intraoculare e quindi potenzialmente aiutare chi soffre di glaucoma, ma questo cannabinoide non si limita solo a questo. L’azienda Greenorganics che da anni coltiva canapa sativa biodiamica, il loro team studia gli effetti del CBG su alcuni pazienti post-stroke volontari, arrivando a sviluppare prodotti sinergici tra i 2 principali cannabinoidi.
Partendo dal presupposto che l’azione di più elementi è meglio dell’azione di un singolo, possiamo dire che andando oltre alla normale idea di quale sia il cannabinoide più efficace, ci possiamo ben spendere sullo spettro completo della canapa piuttosto che isolato di un singolo cannabinoide.
Mentre il CBD agisce stimolando i recettori CB1 e CB2 del sistema endocannabinoide, il CBG oltre a questo agisce anche sugli enzimi del sistema, regolando i livelli di produzione dei cannabinoidi endogeni prolungandone quindi i loro effetti benefici – oltre a tutto questo può agire direttamente su neurotrasmettitori del sistema nervoso centrale, come il GABA e su altri recettori dell’organismo, come il recettore della serotonina, può avere un’azione diretta sui sintomi dell’ansia e regolazione dell’umore.
Il CBD agendo sui recettori del sistema endocannabinoide, agisce in modo indiretto sul disturbo o problema, stimolando la naturale risposta dell’organismo, il CBG invece può agire anche in modo diretto, per esempio modulando la sensazione di dolore o riducendo i sintomi dell’ansia. In conclusione l’azione sinergica tra entrambi gli elementi è molto efficace ed interessante dal punto di vista delle prospettive future, ciò potrebbe permettere in futuro uno sviluppo di prodotti sempre più sinergici ed ad ampio spettro.