Martedì 28 gennaio, alle ore 20.15, l’Auditorium Pollini di Padova ospiterà uno dei quartetti d’archi più celebri e apprezzati al mondo: il Quartetto Juilliard. Inserito nel programma della 68a Stagione Concertistica degli Amici della Musica di Padova, questo leggendario ensemble statunitense promette di regalare una serata indimenticabile di musica classica, esibendosi in un programma che include due capolavori della tradizione quartettistica: il Quartetto op. 130 di Ludwig van Beethoven e il Quartetto op. post. 161 D 887 di Franz Schubert.
Fondato nel 1946 dalla Juilliard School di New York, il Quartetto Juilliard è un’istituzione nel panorama musicale internazionale. In quasi 75 anni di attività, questo quartetto ha accumulato una serie di successi straordinari, con più di 100 registrazioni e numerosi premi, tra cui ben quattro Grammy Awards (1966, 1972, 1978, 1985) per le sue interpretazioni di compositori come Bartók, Schönberg, Debussy e Ravel, e il Grammy Award alla carriera nel 2011. La formazione del quartetto ha visto importanti cambiamenti nel tempo, ma sempre mantenendo un livello tecnico e interpretativo di altissimo livello. Attualmente, il Quartetto è composto da Areta Zhulla e Ronald Copes (violino), Molly Carr (viola) e Astrid Schween (violoncello), tutti professori di musica da camera presso la Juilliard School.
Per questa serata padovana, il Quartetto Juilliard presenterà un programma rigorosamente classico, con due dei più importanti quartetti della storia della musica: il Quartetto op. 130 di Beethoven, una delle sue opere più amate e complesse, e il Quartetto op. post. 161 D 887 di Schubert, che rappresenta uno dei vertici della musica da camera romantica. Questi due capolavori sono un’opportunità unica per ascoltare dal vivo l’intensità e la maestria di una delle formazioni più prestigiose del mondo.
Inoltre, prima del concerto ufficiale, alle ore 17.45, l’Auditorium Pollini ospiterà una prova aperta del Quartetto, un’occasione imperdibile per il pubblico di assistere da vicino al lavoro preparatorio degli artisti e di immergersi nel processo creativo e interpretativo di un ensemble di tale calibro.