Gorizia si prepara a ospitare l’evento in un contesto culturale ricco e stimolante
Il 22esimo Concorso Enologico Internazionale Città del Vino è stato ufficialmente presentato al Vinitaly, precisamente allo stand della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, annunciando che l’evento si terrà a Gorizia, dal 31 maggio al 2 giugno. La scelta di questa città non è casuale, poiché si inserisce perfettamente nel cammino verso Go!2025 Nova Gorica – Gorizia Capitale Europea della Cultura.
Interessanti contributi dagli organizzatori
Durante la presentazione, Tiziano Venturini, coordinatore di Città del Vino FVG, e Angelo Radica, presidente nazionale Città del Vino, hanno evidenziato l’importanza del concorso come vetrina per l’eccellenza vitivinicola e per il rapporto sinergico tra aziende e territorio. Paolo Corbini e Andrea Meucci hanno parlato delle novità e delle opportunità legate alla sostenibilità per le aziende premiate.
Stefano Zannier, assessore regionale alle risorse agroalimentari, ha sottolineato l’importanza dell’evento nel promuovere le specialità regionali e nel rafforzare il legame con il territorio di Gorizia.
La partecipazione al concorso
Le iscrizioni sono aperte fino al 30 aprile 2024, con la possibilità di inviare campioni di vini e grappe. Il costo di partecipazione è di 85,00 euro per campione, e i campioni possono essere consegnati presso UNI.DOC FVG a Corno di Rosazzo.
Vantaggi e opportunità per le aziende partecipanti
Partecipare a questo concorso offre molteplici benefici: una valutazione obiettiva dei vini, visibilità incrementata, possibilità di confrontarsi con grandi brand e di consolidare il prestigio delle aziende affermate. Inoltre, le piccole e medie aziende possono emergere e competere su scala internazionale.
Premi e riconoscimenti
Il concorso prevede diversi premi speciali, tra cui il Forum Spumanti, Mondo Merlot, Vini Vulcanici e il Nebbiolo Award. Viene inoltre dato spazio a premi per i vini biologici e a un focus sul vitigno Vermentino.
La città di Gorizia, già nota per la sua ricchezza culturale e storica, si conferma un punto di riferimento nel panorama enologico internazionale, promuovendo non solo il vino, ma anche un dialogo costruttivo tra cultura, storia e sviluppo economico.