Il connubio tra natura e nuove tecnologie, esplorato da quella disciplina che va sotto il nome di biorobotica, è il tema al centro della IV edizione di Robotics, il festival di arte e tecnologia organizzato dal Gruppo78, che dopo una serie di iniziative (workshop, incontri, passeggiate, proiezioni) organizzate tra il 2022 e quest’anno entra ora nel vivo con i suoi eventi di punta. Dal 27 agosto e fino al 24 settembre il festival, che da sempre si propone di esplorare le connessioni tra innovazione tecnologica e arte, proporrà infatti una grande mostra collettiva, in coorganizzazione con il Comune di Trieste: “Natura Bio-robotica”, con alcuni tra i più innovativi artisti del panorama nazionale e internazionale, e una personale di Quayola, artista italiano vissuto a lungo a Londra che trasforma la pittura, anche quella classica, in complesse composizioni digitali attraverso metodi computazionali. Completeranno il programma una peculiare performance internazionale, RHYZOMAS, che fonderà danza, ritmica e scultura, e la presentazione del volume “Zombie & Cyborg: il postumanesimo di Stelarc”, a cura di Maria Campitelli e Valentino Catricalà: è il primo saggio in lingua italiana (con testo inglese a fronte) dedicato al celebre body artist Stelarc, rappresentante storico delle sperimentazioni artistiche sul corpo umano in chiave meccatronica e cyborg, a cui in occasione di Esof2020 e della seconda edizione del festival Robotics il Gruppo78 ha dedicato un’importante personale al Magazzino 27. Sarà invece il Magazzino 26 a ospitare la mostra Natura Bio-robotica, che proporrà una serie di video-proiezioni, video-performance, installazioni, quadri e fotografie di artisti internazionali e artisti del Gruppo78 (Alizee Armet, Isabel Carafi, Pierpaolo Ciana, Emanuele Ciccone, Manolo Cocho, Olga Danelone, Bruna Daus, Cecilia Donaggio Luzzatto Fegiz, Fabiola Faidiga, Lucia Flego, Alessandro Fogar, Guillermo Giampietro, Cristina Lombardo, Lucio Perini, Paola Pisani, Ken Rinaldo, Giordani Rizzardi, Fabio Santarossa, Matteo Volonterio, Amy Youngs, Elisa Zurlo).
L’esposizione sarà inaugurata nella sala Leonor Fini del Magazzino 26 del Porto Vecchio di Trieste sabato 26 agosto alle 18.30 con due performance ad hoc: Homo caelestis di Elisa Zurlo, con compositing di Carmelo Settembrino e performance di Lara Baracetti, e Comunismo robotico n.2 di Guillermo Giampietro con Lara Baracetti.Sarà visibile fino al 24 settembre da giovedì a domenica, dalle 17 alle 20 (la domenica anche dalle 10 alle 13). “Con il progetto Robotics Gruppo78 vuole essere un osservatorio di ciò che accade nel mondo della scienza della tecnologia e dell’arte, nella prospettiva di una comune, costante innovazione, in un futuro post- o trans umano, cioè, in quest’ultimo caso, in ipotesi che oltrepassano la dimensione umana, potenziando le sue capacità fisiche, sensoriali e intellettive. E soprattutto puntano a vanificare la malattia, aspirando all’immortalità”, è il commento di Maria Campitelli, ideatrice del progetto.
Sul fronte artistico, la simbiosi natura-tecnologia è esplorata e inseguita dall’americano Ken Rinaldo, con lo studio inter-relazionale tra le specie. Cioè la simbiogenesi trans-specie, dove macro o micro-organismi, colture batteriche e robot coevolvono. Rinaldo in questa mostra, con il ciclo Synthetic Evolution, proporrà dei lavori realizzati impiegando l’intelligenza artificiale, altra tecnologia “disruptive” che Robotics ingloba per esplorarla attraverso le opere di artisti che affrontano il tema sia come riflessione in rapporto all’intelligenza umana, connotandone le differenze, sia come indagine a fondamento algoritmico nei processi creativi.
In esposizione segnaliamo inoltre la doppia opera “Be to Bees”, di Paola Pisani: un’ installazione multi e bio-mediale in tecnica mista (vegetali, insetti, sensoristica e video) e un’oasi pensile sperimentale (all’esterno del Magazzino 26) frutto del corposo progetto d’indagine territoriale Bionica. Il progetto s’ispira alla rinascita del Porto Vecchio di Trieste, contribuendo attivamente, attraverso un approfondimento storico e naturalistico, alla comprensione dei fenomeni alla base della transizione ecologica e digitale. L’intento è di contribuire a creare una piccola “oasi di osservazione”, una riserva didattica, in cui crescere nella sperimentazione artistica e scientifica, con svariate collaborazioni.
Nel corso dell’estate, Bionica ha promosso una serie di attività e di interventi artistici, coinvolgendo specialisti sul tema della natura a 360 gradi. La ricerca è partita dalle piante spontanee presenti nel Porto Vecchio di Trieste e si è sviluppata, attraverso una serie di laboratori, in un progetto partecipato. E’ stata realizzata in collaborazione con Andrea Dissegna – assegnista di ricerca presso il Laboratorio di Cognizione Animale (LAC) dell’Università di Trieste, gestito dalla professoressa Cinzia Chiandetti, la Cooperativa Ecothema con Marco Paparot e i naturalisti Paola Travan, Nawal Nina Taha, la divisione verdepensile dell’azienda Harpo Spa, Delta Instruments, Emanuele Ciccone, referente del FabLab Urban Center di Trieste e con il coinvolgimento del Comune di Trieste e di due classi del liceo France Prešeren, che, anche in vista di GO!2025, guidate dalle professoresse Valentina Korošic e Jasna Merkù si sono occupate dell’ideazione di un Erbario matematico del Porto Vecchio di Trieste in lingua italiana e slovena: gli elaborati frutto del progetto sono in mostra nella scuola fino al 21 ottobre.
Nell’ambito di Robotics Bionica proporrà i suoi ultimi appuntamenti. Tra questi, mercoledì 30 agosto dalle 16 alle 18 la visita alla divisione verdepensile dell’azienda Harpo Spa, a Muggia, per scoprire la “macchina della pioggia” (su prenotazione); giovedì 31 agosto alle 18 l’inaugurazione dell’opera “CO2 – 4.0: l’invisibile respiro dell’oceano”, di Emanuele Ciccone, e la performance “Blu Cobalto” di Elisabetta Porro (Sala Leonor Fini, Magazzino 26). Quindi, dal 7 al 10 settembre, dalle 17 alle 20, in Sala Leonor Fini, sarà proposto l’evento “EMAP: Ghostly Plants of damaged world”: in collegamento con Ars Electronica, uno dei più importanti festival europei di sperimentazione permanente su arte, tecnologia e società in corso a Linz, si potrà apprezzare l’opera di Alizee Armet realizzata con il supporto della piattaforma Emap di Europa Creativa. Ancora, il 10 settembre dalle 15 alle 17 all’Immaginario Scientifico appuntamento con “Strategie sistemiche”, incontro con Lorenza Salati e Giulio Focardi, esperti di economia circolare e fondatori della Multifactory R84. Il 21 settembre alle 17 in Sala Luttazzi del Magazzino 26, un “Focus sulla vita vegetale” con la presentazione della piattaforma Emap, con Jurij Krpan, in collaborazione conl’associazione Kapelica di Lubiana, l’Istituto Kersnikova e Antre Peaux. A seguire, a cura di Ewen Chardronnet (Francia) e Maya Minder (Svizzera), verrà illustrato il progetto su alghe e fermentazione batterica “HOMO PHOTOSYNTHETICUS”, in corso presso il laboratorio Ursulab di Antre Peaux di Bourges. L’incontro si concluderà con la proiezione di “Inner”, audiovisivo di Paola Pisani, Amedeo Pinni e Ivan Penov prodotto all’interno di Ars. Arti relazioni scienze e In/Visibile Cities Festival 2023, in collaborazione con Kaleidoscienza, OGS‐Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale Trieste e WWF Area marina protetta di Miramare.
Un altro appuntamento da non perdere è in calendario venerdì 1 settembre. Alle 18.30, all’Antico Caffè San Marco, sarà presentato in anteprima assoluta il saggio “ZOMBIE E CYBORG. Il postumanesimo di Stelarc”, a cura di Maria Campitelli e Valentino Catricalà. Nato dalla mostra a Trieste, promossa dal Gruppo78, in cui il suo “Esoscheletro” venne esposto durante Esof 2020, il volume intraprende per la prima volta in Italia un viaggio dentro l’arte di Stelarc. Nel saggio si racconta la filosofia che guida il body artist cipriota, naturalizzato australiano, nel suo lavoro pionieristico che lo ha portato, per primo, a indagare le relazioni del corpo con la tecnologia attraverso il suo stesso corpo, trasformato in una tavola di sperimentazione della sua pratica artistica. All’interno del libro una lunga intervista esclusiva a Stelarc, realizzata da Catricalà, un saggio introduttivo di Campitelli, numerosi scritti dell’artista e un irrinunciabile viaggio dentro le immagini che l’artista ha saputo creare.
Sarà invece l’Auditorium del Museo Revoltella a ospitare, da domenica 3 settembre, l’installazione audiovisiva “Storms” di Quayola, artista e performer romano tra i più significativi esponenti della media-art a livello internazionale. Utilizzando sistemi di robotica, intelligenza artificiale e software generativi, Quayola ricodifica la storia dell’arte attraverso una prospettiva inedita e trasforma la tecnologia computazionale in una nuova tavolozza. “STORMS 2021, 4K Video, Edition of 3+1AP”, che andrà ad arricchire la mostra internazionale Natura Bio-robotica, è una sorta di Sturm und Drang dell’era digitale. Quayola parte dalla registrazione dal vero di tempeste che solitamente si abbattono sulle coste della Cornovaglia trasferendole in versione ultra-light definition, richiamandosi alle celebri pitture dell’inglese William Turner. I video saranno visibili in loop, dalle 9 alle 19, a partire da domenica 3 settembre e fino alle 15.30 di venerdì 8 settembre.
Sempre come parte del calendario di Robotics, che è organizzato dal Gruppo78 con il supporto della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, delle Fondazioni Pietro Pittini e Foreman Casali e della Banca CrediFriuli, sabato 9 settembre alle 21 nella sala Bergamas a Gradisca d’Isonzo e in collaborazione con Invisible Cities sarà presentata la performance multimediale internazionale RHYZOMAS, costituita da un trio composto da undanzatore giapponese di butoh Ryuzo Fukuhara, una percussionista, l’americana Trisha Tisk, e l’artista Stefan Doepner, che completa l’evento con una scultura robotica. La performance si fonda su una serie continua di improvvisazioni tra movimento corporeo, danza e musica, suscitando un magico coinvolgimento del pubblico.
A chiudere il festival saranno infine due workshop a tema: il primo, in programma sabato 23 (10-13 e 15-18) e domenica 24 settembre (10-13) s’intitola ”Ambienti 3D – videogame” e sarà tenuto da Antonio Giacomin presso la Casa del Cinema. Si rivolge ad amanti dell’arte visiva e delle nuove tecnologie che desiderino approfondire la conoscenza sull’infografica e la tecnica di costruzione dei videogame e degli ambienti in VR. Il secondo, in programma lunedì 25, martedì 26 e mercoledì 27 settembre dalle 16 alle 19, s’intitola “Pop-up data” e sarà curato dall’artista Annalisa Metus, in collaborazione con Ogs. Il workshop, ospitato nello studio dell’artista in via Capitelli 6, sarà dedicato al tema della visualizzazione dei dati. In ambedue i casi è necessario iscriversi.
Tutte le informazioni e il programma completo del festival su g78robotics.it. Per prenotazioni: T. 3389789290 e gruppo78trieste@gmail.com.
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