LENDINARA (Ro) – Dal Teatro comunale Ballarin di Lendinara, colmo di trepidante umanità, Irene Lissandrin, direttrice artistica del Premio Tomeo 2022, ieri sera (30 aprile) ha dato il via all’Oscar del teatro dei ragazzi del Polesine: il concorso per laboratori scolastici ed extrascolastici, nato dalla rassegna “Il teatro siete voi” dell’associazione ViviRovigo. Saranno dieci spettacoli a fronteggiarsi, tutti i sabati fino alla consegna delle statuette del “Gatto Tomeo”, nella serata finale delle premiazioni, il prossimo 4 giugno.
A fare gli onori di casa, l’assessore alla Cultura di Lendinara, FrancescaZeggio che ha risvegliato una palpabile atmosfera di appartenenza comunitaria salutando tutte le scuole partecipanti: “I nostri ragazzi sono la vita di Lendinara – ha detto – e le nostre scuole sono un valore aggiunto della comunità perché credono in loro e credono nella cultura. Noi crediamo. Questa comunità ha cuore. – Ha concluso. Ed ha invitato tutti i presenti a seguire l’intero svolgimento della competizione, non soltanto quelle dei ragazzi lendinaresi perché “è così che si fa comunità. Togliamo l’”Io” e mettiamo un “Noi”. Quello che si trasmette si riceve”.
Fronte palco attentissima c’era la Giuria del Premio Tomeo nella formazione a cinque: Georg Sobbe, attore professionista e docente di teatro all’istituto Primo Levi di Badia nel ruolo di presidente; poi Alberto Cristini, scrittore e pittore, creatore del personaggio di Gatto Tomeo; Piero Bassani ex sindaco di Lendinara e già preside dell’Istituto Primo Levi di Badia; Nicola Gasparetto direttore della Biblioteca comunale di Lendinara; Ugo Mariano giornalista e Beatrice Tessarin giornalista ed avvocato.
Il sipario si è aperto sull’esibizione della prima scuola in concorso: l’Istituto comprensivo Alberto Mario di Lendinara, col suo laboratorio di teatro-educazione diretto da Emilio Milanied un nutrito gruppo di docenti. In scena la restituzione teatrale “L’agenda rossa di Paolo Borsellino”, riflessioni in due atti, su giusto e ingiusto. La dirigente Laura Riviello, con gli interventi del presidente di Rotary club Lendinara-Altopolesine, Federico Amal, e di Stefano Boldrin per la Fondazione Franchin di Montagnana, ha introdotto il progetto scolastico: una riflessione sulla legalità e la cultura anti-mafia, nel trentennale delle stragi di Capaci e via D’Amelio. “La scuola mette al primo posto i ragazzi ed è diventato naturale collaborare con associazioni che mettono al primo posto la persona. – Ha spiegato la preside Riviello presentando la collaborazione con Rotary e Fondazione Franchin. – Avere buoni cittadini – ha aggiunto – non significa soltanto fare cultura antimafia, ma proporre degli esempi di servizio alla comunità e alle persone”. Degli ottimi esempi sono i giudici Falcone e Borsellino, cui si è ispirato il laboratorio teatrale, ma anche chi come il Rotary, si impegna per progetti socio-solidali e chi, come la Fondazione Franchin, si occupa di alloggio e benessere di persone con diversi gradi di disabilità. Ne è scaturita un’importante azione dell’Istituto comprensivo: la raccolta fondi per la realizzazione di una sala multisensoriale per bambini autistici che sarà lanciata nei prossimi giorni.
Poi, su una scenografia minimalista in bianco e nero, si sono intrecciate le letture dei ragazzi di seconda e terza media,impegnati a coinvolgere il pubblico su pensieri e riflessioni dure, da fare e da capire. “L’agenda rossa di Paolo Borsellino” prende le mosse dal taccuino scomparso del giudice saltato in aria con la sua scorta per opera della mafia, e si dipana attraverso “parole chiave”, come “ingiustizia”, “omertà”, “povertà”, che si articolano dalla definizione concettuale alla quotidianità. I pensieri possibili di Borsellino e dell’amico Giovanni Falcone, ucciso prima di lui dalla stessa mano, si confondono con quelli dei ragazzi sul proscenio. I testi sono degli stessi studenti. Per arrivare a quei livelli di concettualizzazione e di analisi, si intravvede veramente un lavoro lungo tutto un anno scolastico. “Dietro la restituzione teatrale si percepisce benequesto importante progetto educativo – ha commentato a fine esibizione Georg Sobbe, rivolto ai ragazzi sul palco. – Fra l’altro un lavoro svolto in didattica a distanza, che è ormai una modalità che fa parte del teatro e spinge ad inventare soluzioni creative alternative per esprimersi. Infatti l’impossibilità di sviluppare i movimenti del corpo ha dato maggiore rilevanza alle parole. Parole importanti”. Il giudizio della Giuria resterà comunque segreto fino alla finale.
Sabato 7 maggio saranno in scena, in concorso, l’Istituto Immacolata di Lendinara, la Compagnia Pio Mazzucchi della scuola media di Castelguglielmo e la Compagnia “Il teatro siamo noi” nata lo scorso anno dal progetto teatrale “Il teatro siete voi”.
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