Un “selfie” che gli ha rovinato il suo cinquantesimo compleanno, festeggiato assieme ad un gruppo di dieci persone con una quattro giorni di vacanza nel nostro Paese.
Ha un nome e cognome (D. H.) il turista residente nel comune austriaco di Aistersheim, nel distretto di Grieskirchen, “autoconsegnatosi” ai responsabile del Museo dopo che i giornali austriaci avevano riportato la notizia dell’episodio.
“Dopo aver letto dell’incidente mi è stato subito chiaro che dovevo mettermi in contatto con la direzione del Museo – riporta l’email inviata alla direzione della Gypsotheca -. Già prima di questa ho chiamato il signor Vittorio Sgarbi e il Museo, senza peraltro raggiungerli personalmente. Rimango a completa disposizione per questo incidente”.
“Da parte mia – prosegue la lettera – è stato un comportamento irresponsabile, mi sono seduto sulla statua senza accorgermi del danno che ho causato, non mi ero reso conto di quello che ho fatto e ho continuato normalmente la visita al museo, continuando il soggiorno in Italia, non sono fuggito”.
Questa la giustificazione nella lettera auto-denuncia del turista austriaco, che rimane a disposizione per poter rimediare al danno procurato alla famosa statua di Antonio Canova.
Nella giornata di oggi, martedì 4 agosto, si espresso sulla spiacevole vicenda anche il governatore Luca Zaia: “Un plauso speciale ed un encomio ai bravissimi Carabinieri del Gruppo di Treviso che tempestivamente hanno identificato il turista che ha danneggiato un capolavoro del Canova al Museo Gipsoteca di Possagno”.
“Adesso però – puntualizza Zaia – mi aspetto che la giustizia chieda il conto. Non bastano delle semplici scuse, chi ha danneggiato la statua del Canova sia consapevole della gravità del proprio indescrivibile gesto e del fatto che deve pagare, perché il danno non è stato provocato solo ad un capolavoro d’arte, ma all’intera comunità veneta della quale l’opera di Canova è magnifica espressione”.