Dal 2020 Pordenone è diventata parte dell’ampio Museo Diffuso delle Pietre di Inciampo, distribuito in
tutta Europa con oltre 80 mila “pietre” in ricordo di chi è scomparso, vittima dell’Olocausto. Sono 41 quelle
collocate fino ad oggi in città e nei comuni limitrofi.
All’interno delle celebrazioni della Giornata della Memoria, che ricorda la liberazione del campo di
sterminio di Auschwitz avvenuta il 27 gennaio 1945, quest’anno vengono aggiunte 5 Pietre d’inciampo,
grazie alle quali si ricordano Precinto Bomben in via Molinari 27, Anteo Pitton in Corso Garibaldi 55, Luciano
Busetto in via Roma 4, Dionisio Cancian in via Zara 29 e Arturo De Gerard in via Baracca 46. Cittadini italiani
deportati in diversi campi di concentramento e tutti assassinati tra il 1944 e il 1945.
Il progetto si inserisce all’interno delle celebrazioni del Giorno della Memoria, di cui il Comune di
Pordenone è promotore, che ogni anno aggiunge qualche nuovo tassello per ricordare di chi è stato vittima
della follia nazista.
A seguire il progetto per la nostra città sono da 6 anni gli studenti di vari indirizzi del liceo
Leopardi Majorana che, assieme ai loro insegnanti, hanno condotto delle ricerche presso l’Archivio storico e
l’Anagrafe comunali, ricostruendo le vicende storiche ed umane dei deportati.
Questa mattina la deposizione delle Pietre d’inciampo ha avuto inizio in via Molinari 27, nei pressi di
quella che fu la casa di Precinto Bomben, alla presenza del vice sindaco e assessore a cultura e istruzione
Alberto Parigi, della preside del LeoMajor Rossana Viola, di Anpi e Aned e dei parenti dei deportati. Un
gruppo di studenti, accompagnati dalle loro insegnanti, ha preso la parola per raccontare le storie – a tratti
commoventi – di quei pordenonesi, così come emerso dalle ricerche svolte: vicende comuni, vite spezzate in
modo tragico senza un perché. A vegliare su tutti il gonfalone del Comune di Pordenone.
Afferma il vicesindaco Parigi: «Da diversi anni il Comune ha abbracciato il progetto del Museo della
memoria a cielo aperto con le Pietre d’inciampo. Oggi ricordiamo 5 persone vittime della Shoah che,
attraverso i loro cognomi, tipici di queste parti, sottolineano ancor di più l’appartenenza alla nostra comunità.
Quindi i sentimenti nei loro confronti sono ancora più forti. Anche grazie a queste celebrazioni teniamo
lontana la possibilità che possano ritornare i terribili fantasmi e gli orrori del ‘900. Ciononostante, per noi è
doveroso ricordare queste persone per un senso di giustizia, di memoria e di umanità».
«Da ben sei anni i ragazzi sono profondamente coinvolti in questo progetto che – spiega la preside del
liceo Leopardi Majorana Rossana Viola – rappresenta l’unico caso in cui la scuola risulta promotrice e
propone la posa delle Pietre d’inciampo. Una volta che la posa delle pietre viene accettata, i ragazzi iniziano
ogni anno un percorso di approfondimento e ricerca di tutto il materiale necessario a contestualizzare ciò
che culmina con la posa, in occasione della Giornata della Memoria. All’interno di un progetto di alternanza
scuola-lavoro, i nostri giovani imparano con entusiasmo e partecipazione ad effettuare delle ricerche con
metodo scientifico e, soprattutto, con umanità».
Il numeroso corteo si è spostato poi in corso Garibaldi per posare la Pietra in ricordo del giovane Anteo
Pitton, alla presenza dell’anziana sorella e di diversi familiari giunti da Trieste, ed infine in via Roma, per
ricordare Luciano Busetto, fratellastro del ben noto Ettore Busetto, poeta e cantore di Pordenone.
Alla posa pomeridiana di altre due Pietre nel quartiere di Torre si uniranno anche il prefetto di Pordenone
Domenico Lione ed il questore Luca Carocci. Oltre alla deposizione odierna, altre 3 pietre saranno
posizionate il 25 gennaio a Prata, una il 27 a Maron di Brugnera, una il 28 a Fontanafredda e, lo stesso
giorno, 2 a Budoia.
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