TRIESTE – Un nuovo episodio di tensione ha avuto luogo nel quartiere San Giacomo di Trieste, a pochi giorni di distanza dalla violenta lite avvenuta in via Concordia.
Il protagonista di entrambi gli episodi è un 69enne triestino, ex medico, che ha seminato il panico in una pasticceria locale mostrando una pistola a una cliente.
La donna ha prontamente chiamato la polizia. Solo in seguito si è scoperto che l’arma era, in realtà, un giocattolo, ma l’episodio ha comunque creato notevoli disagi all’interno del locale.
Denunciato a piede libero
L’incidente si è verificato ieri sera, 1° aprile, all’interno della pasticceria Dafina. Gli agenti, giunti sul posto, hanno avviato un’indagine e denunciato l’ex medico a piede libero. Non è ancora chiaro se l’intenzione dell’uomo fosse quella di minacciare la cliente o se si trattasse di una provocazione.
Non si tratta del primo episodio di violenza per l’ex medico
L’episodio della pistola giocattolo è solo l’ultimo di una serie di comportamenti violenti e intimidatori messi in atto dall’uomo. Poco prima dell’incidente in pasticceria, infatti, si era reso protagonista di un grave litigio con un vicino di casa, avvenuto in via Concordia. Testimonianze raccolte in seguito hanno rivelato che il medico aveva precedentemente minacciato il suo vicino e la sua famiglia con insulti e comportamenti aggressivi, arrivando persino a consegnare un biglietto con frasi minacciose. La situazione era degenerata in una colluttazione violenta, con entrambi gli uomini che avevano riportato ferite e contusioni, necessitando di cure ospedaliere.
Le indagini in corso
Gli agenti della polizia stanno continuando a raccogliere testimonianze e prove per chiarire la dinamica dell’episodio avvenuto nella pasticceria Dafina. L’inchiesta si concentrerà sul possibile intento minatorio del medico e sulla sua condotta, che, negli ultimi tempi, sembra essere caratterizzata da un escalation di violenza e provocazioni. A questo punto, le indagini cercheranno di stabilire se le azioni dell’uomo possano configurarsi come reati di minaccia o altri crimini, con l’intento di prevenire nuovi episodi di violenza.