La cerimonia di oggi ha dato inizio alla posa di diciotto nuove pietre d’inciampo a Trieste, un’importante iniziativa per ricordare le vittime ebraiche della persecuzione nazifascista. Questo gesto, che si è svolto in corso Italia 12, ha avuto una doppia valenza, come sottolineato dal governatore Massimiliano Fedriga: da un lato, il desiderio di ricordare la Shoah e di testimoniare la vicinanza alla Comunità ebraica, dall’altro, la volontà di trasmettere i valori della memoria alle nuove generazioni, affinché persecuzioni, discriminazioni e antisemitismo non si ripetano mai più.
L’importanza delle pietre d’inciampo
Le pietre d’inciampo sono simboli concreti e tangibili della memoria, inseriti in luoghi significativi legati alle vittime del regime nazifascista. La serie di pietre installate oggi a Trieste ricorda due donne, Rosa Elia Baruch e Enrichetta Baruch Polacco, che furono deportate e uccise nel 1944 ad Auschwitz. La loro memoria, così come quella di molte altre vittime, viene oggi onorata e tramandata attraverso questo gesto simbolico.
La riflessione del governatore Fedriga
Nel suo intervento, Fedriga ha evidenziato il pericolo crescente dell’antisemitismo in Europa, con “rigurgiti” che si manifestano anche attraverso la comunicazione, dove vengono diffusi messaggi violenti e feroci contro il popolo ebraico. Ha ribadito la necessità di sostenere fermamente Israele e di condannare senza ambiguità gli atti di terrorismo, come quello del 7 ottobre, che ha provocato la morte di numerosi innocenti.
La cerimonia e la partecipazione della comunità
Alla cerimonia hanno partecipato il presidente della Comunità ebraica di Trieste, Alessandro Salonichio, e altre personalità di spicco, tra cui il vicesindaco di Trieste, Serena Tonel, e il capo della Comunità ebraica, Eliahu Alexander Meloni. Sono intervenuti anche un bisnipote delle vittime e due studenti del Liceo classico linguistico Francesco Petrarca, che hanno collaborato all’iniziativa. Questo coinvolgimento delle giovani generazioni è un segno tangibile del passaggio di testimone nella trasmissione della memoria storica.
Le altre pietre d’inciampo e la crescita dell’iniziativa
La cerimonia di oggi è solo l’inizio di una serie di installazioni che continueranno nel corso della giornata. Le altre pietre d’inciampo sono state posate in diverse strade della città: via Beccaria 6, via Marconi 16, via Severi 7, via Besenghi 33, via Principe di Montfort 4 e via Madonna del Mare 2. Con questa ottava edizione, le “stolpersteine” a Trieste arrivano a 131, un’importante testimonianza della volontà della città di ricordare il passato, alla vigilia del Giorno della Memoria e nell’anniversario degli 80 anni dall’apertura del cancello di Auschwitz.