Per molte realtà produttive, la fase di cottura delle vernici rappresenta una delle attività più energivore. Solo lo scorso anno il Veneto ha consumato 22.578 GWh di energia elettrica, rappresentando il 10,9% del totale nazionale: un dato che fa ben comprendere quanto del budget di ciascuna azienda sia quotidianamente destinato ai costi energetici.
Una cifra che appare ancor più spaventosa visto che si stima che nel 2025 le bollette costeranno alle imprese 13,7 miliardi in più rispetto all’anno precedente.
Nonostante questo, un’indagine condotta su 252 imprese del Triveneto ha rivelato che circa il 75% di esse adotta tecnologie legate all’Industria 4.0. Tasso di adozione che sale al 90% tra le aziende di maggiori dimensioni, ma crolla a picco tra le piccole imprese che ancora rimangono ancorate a tecnologie ormai obsolete.
È proprio per questo motivo che il 2 marzo dello scorso anno è entrato ufficialmente in vigore il Piano di Transizione verso l’Industria 5.0, una misura destinata a tutte le imprese con un credito d’imposta importante per gli adeguamenti tecnologico. Il decreto punta a guidare le aziende italiane verso un futuro digitale e sostenibile, senza distinzione di dimensioni o regime fiscale.
Un alleato importante per le aziende che verniciano i propri pezzi in house per affrontare i continui aumenti dei costi energetici.
Il Piano Transizione 5.0, finanziato con 6,3 miliardi di euro per il biennio 2024-2025, prevede infatti agevolazioni sotto forma di credito d’imposta per le imprese che investono in nuovi beni strumentali, sistemi per l’autoproduzione e l’autoconsumo di energia e formazione.
Il concetto di Industria 5.0, discusso da tempo, ha trovato piena applicazione con l’entrata in vigore del Decreto Legge 19/2024. Questo piano, concepito per favorire la trasformazione delle imprese, persegue obiettivi strategici: da un lato l’aumento dell’efficienza e della competitività aziendale, dall’altro l’adozione di pratiche sostenibili.
Per accedere ai fondi, le aziende devono dimostrare un risparmio energetico certificato pari ad almeno il 3% sui consumi dell’intera struttura o il 5% sul singolo processo produttivo. Sono stati stanziati per il 2024 e il 2025 fondi pari a 3,15 miliardi di euro all’anno, destinati a tutte le imprese indipendentemente dal settore, dalla dimensione o dal regime fiscale.
Gli incentivi statali si articolano in base agli importi degli investimenti:
- 35% per spese fino a 2,5 milioni di euro;
- 15% per spese comprese tra 2,5 e 10 milioni di euro;
- 5% per investimenti tra 10 e 50 milioni di euro.
Uno dei principali costi energetici nell’industria della verniciatura deriva dalla fase di cottura. Per questo motivo l’azienda torinese EUROTHERM S.p.A. ha risposto a questa sfida sviluppando forni ibridi innovativi, che uniscono gas ed energia elettrica per ottimizzare consumi e prestazioni e garantendo un risparmio energetico superiore al 15%.
Questi forni utilizzano un sistema combinato: il bruciatore a gas riscalda rapidamente il forno, mentre una batteria elettrica mantiene costante la temperatura, modulando la potenza tramite relè statici. Un ulteriore risparmio deriva da un recuperatore di calore a flussi incrociati, che consente di riutilizzare l’energia termica estratta durante il processo. L’integrazione con pannelli fotovoltaici rende questa soluzione ancora più sostenibile.
Grazie a queste tecnologie, i forni Eurotherm offrono un risparmio energetico notevole per ogni ciclo di lavoro rispetto ai forni tradizionali, rientrando negli standard del decreto Industria 5.0, e anzi superandone ampiamente i requisiti.