Il bilancio positivo dell’Inca Cgil per il 2024
Il presidente del patronato della Cgil, Michele Pagliaro, ha dichiarato in un’intervista all’Adnkronos/Labitalia che il bilancio dell’Inca Cgil per il 2024 è ancora una volta positivo, grazie alla capacità di rispondere alle richieste di tutela individuale provenienti da cittadini, lavoratori e pensionati. Pagliaro ha sottolineato che l’organizzazione ha fatto del suo meglio per fornire risposte concrete in un contesto di crescente disagio sociale, con la scomparsa del ceto medio e l’aumento della povertà in Italia.
L’auspicio di una riforma per il futuro
Nel corso del 2024, l’Inca Cgil ha gestito un milione di pratiche in Italia e nel mondo, ma Pagliaro ha evidenziato la necessità di una riforma che era stata promessa dal sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon. Nonostante gli incontri con il Ministero e le rinnovate promesse di riforma, questa non è ancora stata realizzata. L’auspicio per il 2025 è che finalmente si arrivi a una riforma del patronato, regolamentato dalla legge 152 del 2001 ma che necessita di una revisione urgente.
Le sfide e le prospettive per il futuro
Pagliaro ha evidenziato le sfide importanti che l’Inca Cgil si trova ad affrontare, come la transizione digitale nel settore assicurativo, che rappresenta un’opportunità per migliorare la tutela dei lavoratori e garantire un’azione amministrativa uniforme su tutto il territorio nazionale. Inoltre, ha sottolineato l’importanza di potenziare l’attività ispettiva per prevenire gli infortuni sul lavoro e ottimizzare le risorse disponibili.
Il 2025 sarà un anno significativo per l’Inca Cgil, che festeggerà 80 anni di impegno costante. Fondata per dare sostegno ai più deboli subito dopo l’oppressione nazifascista, l’organizzazione ha svolto un ruolo fondamentale nell’emancipazione sociale del Paese e della collettività, seguendo l’idea di Giuseppe Di Vittorio, uno dei padri costituenti.