UDINE – Il patrimonio lasciato in eredità dalla Guerra Fredda in Friuli Venezia Giulia e i progetti di turismo culturale rappresentano un’opportunità unica per trasformare la regione in una vera e propria macchina del tempo. Questo percorso permetterà ai visitatori di sfogliare la storia europea del Secolo breve, semplicemente muovendosi sul territorio.
Censimento delle iniziative turistiche
Venerdì 11 ottobre, a Udine, si svolgeranno gli Stati Generali del Turismo storico della Guerra Fredda. Questo evento offre un’intera giornata di “censimento” delle iniziative esistenti e delle strategie che possono valorizzare ad uso turistico e culturale le “cicatrici” della grande storia in Friuli Venezia Giulia. Particolare attenzione sarà dedicata alle tracce lasciate dalla Guerra Fredda, tra bunker, musei e caserme dismesse. L’incontro è frutto di una proposta dell’Università di Udine e di Friuli Storia, rivolta a enti e associazioni impegnati sul territorio, con l’intento di sviluppare un network in grado di mettere per la prima volta in rete queste straordinarie risorse della regione. Non mancheranno spazi per approfondimenti internazionali, con focus sul Museo del confine di Nova Gorica e relazioni sul turismo della Guerra Fredda in Europa.
Opportunità storiche e turistiche
La storia e le sue cicatrici sul territorio del Friuli Venezia Giulia e del nord-est si configurano come un’opportunità e un valore aggiunto per la promozione culturale e turistica di un’area straordinariamente ricca di testimonianze del “secolo breve”. Questa regione rappresenta una vera e propria macchina del tempo, capace di permettere viaggi attraverso i grandi conflitti del Novecento, dalla Prima guerra mondiale alla Seconda guerra mondiale, fino agli anni della Guerra fredda. Tra le straordinarie tracce del passato si contano oltre 1300 strutture difensive realizzate durante la Guerra Fredda, che rappresentano un patrimonio storico e culturale in attesa di una mappatura dettagliata in chiave di ricerca e recupero. Questo patrimonio potrebbe diventare parte di un network strutturato finalizzato allo sviluppo economico e alla valorizzazione turistica.
La giornata di confronto
L’appuntamento è fissato per venerdì prossimo, 11 ottobre, alle ore 9.30, presso la sede della Fondazione Friuli a Udine. La giornata sarà dedicata agli Stati Generali del Turismo Storico della Guerra Fredda in Friuli Venezia Giulia, con la direzione scientifica di Tommaso Piffer (Università di Udine). La prima sessione sarà dedicata al patrimonio della Guerra Fredda e alla sua valorizzazione, con gli interventi di Adele Camassa e Valentina di Bella (Agenzia del Demanio) sul patrimonio immobiliare della Guerra Fredda in FVG e sulla sua disponibilità. Inoltre, Nicola Revelant (PromoTurismoFVG) presenterà le prospettive per la valorizzazione turistico-culturale dei luoghi della Guerra Fredda.
Progetti di valorizzazione in corso
La seconda sessione sarà dedicata ai progetti di valorizzazione in corso, con relazioni di Giulia Caccamo (Università di Trieste) sul progetto Soglia di Gorizia e di Andrea Monopoli (Università di Udine) sul Sistema difensivo del Friuli Venezia Giulia e il progetto Frontiera Est. Quest’ultimo è stato avviato nell’ultimo biennio con la messa a sistema di strutture nel Vallo alpino del Littorio, nel Comune di Villa, e di strutture nel Vallo alpino riadattate dalla NATO negli anni Cinquanta, nei Comuni di Malborghetto-Valbruna e di Paluzza/Monte Croce Carnico. Tra queste strutture vi è anche il Bunker San Michele nel Comune di Savogna d’Isonzo. È importante notare come decine di altre strutture siano in stato di totale abbandono, rappresentando un rischio per la sicurezza dei cittadini, ma anche un immenso potenziale turistico, didattico e divulgativo, attualmente trascurato.
Il denominatore comune di Frontiera Est e della Soglia di Gorizia è la videoproduzione di narrazione storica del territorio intitolata “Viaggiatori nel tempo: il Friuli Venezia Giulia compendio del Ventesimo secolo”. Questo progetto sarà approfondito a Udine da Emma dal Mas (Istituto Universitario Europeo), coprotagonista del progetto divulgativo realizzato dall’Università di Udine e Friuli Storia, con il contributo della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia e la collaborazione di Promoturismo FVG. Il video è stato diffuso nei mesi estivi dall’emittente Telefriuli ed è attualmente disponibile online.
Focus su strutture e musei
Nel pomeriggio, si parlerà delle strutture militari e dei musei in Friuli Venezia Giulia, con interventi di Paolo Blasoni (Associazione Landscapes) sull’Opera 4 di Malborghetto Valbruna, di Stefano Cogni (Associazione Nazionale Fanti d’Arresto) sul bunker dell’opera di Monte San Michele, di Enrico Amadori (ASSFNE) su Lo sbarramento di Monte Croce Carnico e di Antonio de Toni (Pro Loco Nediške Doline – Valli del Natisone) sui Bunker di Purgessimo e della Subida. Un rappresentante della Comunità di montagna del Gemonese presenterà infine i progetti di conservazione e valorizzazione delle fortificazioni del Gemonese.
Ulteriori contributi arriveranno sul Museo della Guerra Fredda di Chiusaforte da Andrea D’Aronco (Associazione Friuli Storia e Territorio) e sul caratteristico Museo Lasciapassare/Prepustinca al valico del Rafut, raccontato da Alessandro Cattunar (Associazione 47|04). Non mancheranno relazioni dedicate alle esperienze fuori regione e all’estero, con un’analisi del Turismo della Guerra Fredda in Europa a cura di Piero Zin (Università di Udine), sul Museo del confine di Nova Gorica a cura di Rok Bavčar (Goriški muzej) e via Zoom sul Bunker Museum di Dobbiaco a cura di Curti Covi (BunkerMuseum Dobbiaco).
Un impegno a lungo termine
L’iniziativa degli Stati Generali del Turismo storico della Guerra Fredda in Friuli Venezia Giulia fa parte di un articolato impegno che l’Associazione Friuli Storia e l’Università di Udine dedicano da alcuni anni alla valorizzazione delle peculiarità storico-culturali del territorio regionale. Questo progetto è realizzato con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, della Fondazione Friuli e del progetto PRIN PNRR “Cultural heritage of war on the borderland”. Sul piano della ricerca, l’attività viene realizzata attraverso il Forum internazionale annuale sulla Guerra Fredda, promosso in sinergia con gli Atenei di Udine e di Harvard – Cold War Studies. Anche sul piano divulgativo, sono state organizzate molte altre iniziative, dalla produzione “Viaggiatori nel tempo” alle rassegne con incontri tematici diffusi sul territorio regionale.