Molti temono una rivoluzione, altri rilevano solo sporadici segnali di discontinuità. Una cosa è certa il Governo considera i bonus edilizi come una materia importante.
Il 2024 si preannuncia come una sorta di anno zero per le ristrutturazioni, come l’inizio di una nuova fase e l’addio definitivo a quella che può essere ormai considerata l’età dell’oro dei bonus edilizi.
Nel momento in cui scriviamo questa guida, le commissioni sono al lavoro per definire le nuove regole ma molto è già trapelato. Dunque, ci sono tutte le condizioni per una riflessione approfondita, per fare il punto su ciò che resterà e su ciò che cambierà.
Principi generali e indirizzi di governo
Prima di addentrarci tra le aliquote e le regole, e parlare nel dettaglio dei bonus edilizi nel 2024, è bene riportare alcuni principi generali su cui il Governo intende basarsi.
Il principio più importante, e quello che più degli altri impatterà sulle modalità di fruizione dei bonus è l’addio alla cessione del credito e allo sconto in fattura.
Lo stop è stato introdotto con il Decreto Legge n. 11 del 2023 e riguarda tutti i lavori non ancora iniziati alla data dell’entrata in vigore. E’ un cambiamento paradigmatico e che riduce giocoforza la platea di fruitori. Entrambe le modalità, infatti, consentivano di eseguire gli interventi anche in assenza liquidità, trasformando il recupero nella forma-detrazione in risparmio immediato.
Rimane in piedi il meccanismo di sempre, quello della detrazione. A seconda dell’aliquota prevista dal bonus, è possibile recuperare parte della spesa, detraendola dall’IRPEF in quote annuali.
Un altro principio generale è quello del depotenziamento dei bonus più convenienti. In buona sostanza, sono in vista ulteriori restrizioni per l’accesso ai bonus e, contestualmente, un abbassamento delle aliquote.
Infine, e al netto delle voci di corridoio, rimarrà una certa complessità di fondo. I bonus continueranno a essere numerosi e a prevedere requisiti differenziati. Un problema strutturale, e che rende l’accesso alle agevolazioni molto difficoltoso.
L’unica soluzione, per non incappare in false illusioni o, di contro, cedere alla tentazione di fare senza, è affidarsi a esperti.
Solo questi sono in grado di esaminare con precisione la situazione del richiedente e individuare le opportunità migliori in tema di agevolazione fiscale. Individuare professionisti in gamba non è semplice, ma per fortuna esistono portali che puntano a creare un collegamento tra domanda e offerta. Tra questi c’è il nostro Edilnet.it, che mette a disposizione professionisti di qualità, raggruppandoli per zone. Il consiglio, prima di intraprendere qualsiasi intervento, è quindi chiedere un preventivo gratuito su Edilnet e valutare il ricorso a questo o a quel professionista.
I bonus edilizi nel 2024: le aliquote agevolazione per agevolazione
Entriamo ora nel dettaglio dei vari bonus.
Partiamo dal più famoso e che scatena le più accese polemiche: il Super Bonus. Attualmente le aliquote si attestano al 110% e al 90%. Per il 2024, invece, è previsto un taglio poderoso. Sono previste aliquote al
- 70% per le spese sostenute nel 2024;
- 65% per le spese sostenute nel 2025.
Insomma, il Super Bonus si avvia a una normalizzazione e a perdere il carattere di straordinarietà che l’ha contraddistinto fino a questo momento.
Cambiamenti minori sono previsti invece per il bonus ristrutturazioni ordinario, quello riservato agli interventi che non necessariamente impattano sull’efficienza energetica.
Attualmente è prevista un’aliquota del 50%. Essa rimarrà tale nel 2024, per poi scendere al 36% dal 1° gennaio 2025.
Stesso discorso per l’Ecobonus, l’agevolazione che coinvolge gli interventi finalizzati alla riqualificazione energetica su immobili e parti comuni. Durante tutto il 2024 permarranno le aliquote al 65%, 70% e 75% (in base alla variazione di classe energetica). Tuttavia, per il 2025 non è previsto un semplice abbassamento delle aliquote, bensì una definitiva eliminazione del bonus.
Nessun cambiamento in vista per quanto concerne il Sisma Bonus, che prevederà anche per il 2024 le aliquote al 70%, 75%, 80% e 85%. Queste ultime aliquote, per inciso, saranno accessibili solo se la riqualificazione sismica verrà accompagnata dalla riqualificazione energetica.
Validi per tutto il 2024 ma di incerto futuro il bonus mobili, che prevede una aliquota al 50%; e il bonus verde, che prevede un’aliquota al 36%.
Merita una menzione speciale il bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Infatti, non solo è prevista una conferma dell’aliquota al 75% ma anche la possibilità dello sconto in fattura. Si tratta di un caso più unico che raro, in un panorama che vede la detrazione IRPEF come unica modalità di ristrutturazione.
Uno sguardo al futuro dei bonus edilizi
Giunti a questo punto, vale la pena parlare delle prospettive future e gettare uno sguardo oltre il 2024. Stando ad alcune voci di corridoio, i cambiamenti fin qui elencati sarebbero parte di un percorso di transizione, dunque propedeutici a un cambiamento ben più corposo, quasi epocale. Stiamo parlando del bonus edilizio unico, una forma inedita che comprende tutti i lavori riqualificanti e le cui aliquote non dipenderanno più dal tenore dell’intervento, bensì dal reddito. In buona sostanza, più basso sarà l’ISEE, maggiore sarà l’aliquota.
Si tratta di una mossa che alcuni definiscono azzardata, in quanto toglie al legislatore la facoltà di indirizzo, ovvero la capacità di premiare interventi utili alla collettività a scapito degli altri (da qui le aliquote più alte per gli interventi green). Tuttavia, l’iniziativa avrebbe il merito di valorizzare un principio costituzionale, quello della progressività.
A cura di Edilnet.it