Il search engine marketing è il canale promozionale capace di restituire il migliore ritorno sugli investimenti, ogni clic può trasformarsi in un’opportunità, soprattutto quando l’advertising è guidato da una strategia lucida, concreta e ben calibrata.
Christian Cilli, SEO e consulente Google Ads, si distingue per un approccio orientato ai risultati, fondato sull’analisi dei dati e su un controllo meticoloso delle performance. Investire un buon budget non è sufficiente per ottenere conversioni: la differenza la fa la competenza nel saperlo indirizzare nel modo giusto, sfruttando tutte le potenzialità offerte dalla piattaforma Google, da Search a Shopping, passando per l’evoluto Merchant Center Next.
In questo tipo di attività di marketing è facile “bruciare” risorse in pochi giorni, un’impostazione strategica può cambiare radicalmente il rendimento e le sorti di una campagna. Ecco perché affidarsi a chi conosce i meccanismi del PPC come le proprie tasche non è solo consigliabile, ma indispensabile.
Da dove partire? Di seguito i consigli di Christian Cilli
Un esperto Google Ads ha questa consapevolezza: “prima di mettere mano alla piattaforma, bisogna fare ordine”. Capire quali obiettivi perseguire, identificare i punti di forza e le peculiarità di ciò che si ha da offrire e ponderare la giusta strategia per entrare in contatto con l’utente che potrebbe essere interessato. Solo successivamente si valuta se scegliere di puntare su una campagna search o abbracciare una opportunità display, capire se il momento è giusto per testare una performance max o se conviene rimanere su una campagna classica.
Il lavoro è immane: analisi, confronto, a/b test, fine tuning giornaliero. Non basta premere il pulsante per avviare l’esposizione pubblicitaria, bisogna osservare, correggere, ottimizzare. Sempre. Perché il Pay per Click necessita di correzioni meticolose e continue.
Senza una strategia solida, le campagne fanno acqua. Con la strategia giusta, invece, diventano un carburante per aumentare in modo sostanzioso il business online.
Scelta delle parole chiave
Christian Cilli prosegue nella nostra chiacchierata con una affermazione granitica: “Le parole chiave sono il baricentro di una campagna Google Ads”. Infatti l’algoritmo che Google utilizza per rendere visibili gli annunci è vincolante, il prezzo di un click può aumentare a dismisura se la percentuale di click-through non è in linea con le sue aspettative, pertanto è necessario includere nelle campagne soltanto keyword che sono strettamente correlate al prodotto che si sta promuovendo. Lo scopo è quello di intercettare l’intento di ricerca che con maggiore probabilità troverà un utente interessato.
Il lavoro, in fondo, è simile a quello del cercatore d’oro. Tra centinaia di parole possibili, bisogna saper individuare quelle che valgono davvero. Quelle che portano clienti, non semplici curiosi. A volte una parola troppo competitiva è un bagno di sangue. Altre volte, una chiave long tail ignorata da tutti si rivela una miniera d’oro.
Ad aiutare il lavoro di ottimizzazione del consulente Google ADS ci sono i filtri: corrispondenze, esclusioni, abbinamenti strategici.
Ottimizzazione degli annunci per massimizzare le conversioni
Un annuncio Google Ads, per dare risultati concreti, non deve solo attirare l’attenzione, serve una costruzione intelligente, ragionata. Il titolo ha il compito di colpire l’utente. La descrizione, invece, deve fungere da calamita. Il resto – estensioni, URL visibile, invito all’azione – è ciò che chiude il cerchio.
La scrittura dell’annuncio diventa un atto creativo, ma anche tecnico. Si lavora sul ritmo delle parole, sul contrasto tra promessa e beneficio reale, sulla coerenza con la ricerca dell’utente. Perché basta un termine fuori posto per perdere soldi.
Quando dietro a una campagna c’è una consulenza Google fatta come si deve, i risultati arrivano. Gli annunci parlano la lingua giusta, rispondono ai bisogni reali, si posizionano sotto gli occhi degli utenti pronti a cliccare. Christian Cilli da buon consulente ADS ribadisce “Non è fortuna, è strategia, studio, capacità di mettersi nei panni dell’utente.”
Un annuncio ben costruito non è aggressivo, non implora, non esagera. Dice la cosa giusta alla persona giusta, al momento giusto. Tutto lì. Ma per arrivarci, serve mestiere. E parecchio lavoro dietro le quinte.
Monitoraggio e analisi delle performance: strumenti e metriche
“L’impostazione degli obiettivi è ciò che rende una campagna PPC realmente misurabile” afferma Christian, è ciò che trasforma un investimento pubblicitario in un percorso tracciabile, con tappe precise e risultati tangibili. Poi segue l’analisi dei risultati, i numeri non mentono, ma vanno contestualizzati e compresi. Il CTR da solo non dice tutto. Il costo per conversione può trarre in inganno. E il ROAS? Ottimo, ma solo se messo nel giusto contesto. Un esperto Google Ads non si limita a osservare: indaga, connette, confronta. Va oltre le medie e scova i punti deboli nascosti dietro un’apparente stabilità.
Il monitoraggio continuo è la spina dorsale di una buona consulenza Google. Non basta creare una campagna ben congegnata: va nutrita, corretta, tenuta sotto pressione. A volte basta una modifica minima – un’esclusione, un cambio di target, un orario di esposizione specifico – per ribaltare i risultati.
Saper interpretare i picchi, riconoscere le flessioni e reagire in fretta è ciò che distingue un’attività improvvisata da un’azione consapevole.