VENEZIA, 23 OTTOBRE 2024 – Nursing Up Veneto esprime una forte opposizione all’istituzione della figura dell’assistente infermiere, sottolineando che si tratta di un’“operazione fallimentare” priva di basi solide in termini di copertura economica, inquadramento contrattuale e definizione dei ruoli.
Carenza di personale sanitario in Veneto
In un periodo critico per la sanità regionale, dove si stima una mancanza di oltre 5.500 tra infermieri e operatori sociosanitari (OSS), l’idea di trasformare parte degli OSS in assistenti infermieri è vista come un regresso. Secondo il referente regionale di Nursing Up Veneto, Guerrino Silvestrini, la proposta non solo non risolve il problema della carenza di personale, ma ignora le cause profonde dell’emorragia di professionisti dal sistema sanitario pubblico.
Un passo indietro nella qualità dell’assistenza
«Il problema è stato affrontato partendo dalla coda anziché dalla testa», afferma Silvestrini, evidenziando che è necessario prima riconoscere professionalmente e economicamente il ruolo degli infermieri, prima di considerare figure di supporto. L’assistente infermiere, secondo il sindacato, non rappresenterebbe una soluzione, ma piuttosto un rischio per la qualità dell’assistenza sanitaria.
Futuro incerto per gli assistenti infermieri
Sul piano pratico, se la formazione per gli assistenti infermieri iniziasse ora, i primi professionisti potrebbero essere disponibili non prima del 2026. Tuttavia, al momento mancano le risorse economiche e le linee guida contrattuali necessarie per supportare questa nuova figura professionale. La mancanza di chiarezza sui compiti e il rapporto con gli infermieri già formati suscita preoccupazioni, suggerendo un possibile aumento del rischio clinico per i pazienti.
Rischi di confusione nei ruoli
Nursing Up Veneto esprime timori fondati riguardo a una possibile erosione delle funzioni infermieristiche. Il rischio è che le responsabilità diventino confuse, creando confusione tra ruoli e compiti e aumentando il rischio di incidenti clinici. Silvestrini avverte che non si deve permettere che l’infermiere, con una laurea e una preparazione specifica, venga sostituito da una figura “low-cost” e meno formata.
Una riforma necessaria
Nonostante l’importanza del supporto assistenziale, le attività assegnate all’assistente infermiere sollevano interrogativi. La nuova figura dovrebbe collaborare con l’infermiere, ma non è chiaro se sarà in grado di svolgere attività che richiedono competenze più avanzate. Si teme che ciò possa portare a un’ampia sostituzione degli infermieri, favorendo un uso improprio degli assistenti nelle attività per le quali non sono stati adeguatamente formati.
Proposte alternative
Nursing Up Veneto ribadisce la sua netta opposizione all’istituzione dell’assistente infermiere, promuovendo invece iniziative per valorizzare la figura dell’infermiere attraverso miglioramenti nelle condizioni lavorative e incrementi retributivi. È cruciale, secondo il sindacato, implementare pratiche avanzate per gli infermieri e garantire una definizione chiara delle competenze per gli OSS.
Inoltre, si chiede maggiore investimento nella formazione e l’adozione di misure per incentivare i giovani a intraprendere carriere nel settore sanitario, come tirocini retribuiti e agevolazioni fiscali per le tasse universitarie.
Nursing Up Veneto è determinata a difendere i diritti degli infermieri e a contrastare l’istituzione dell’assistente infermiere, invitando a un confronto aperto sulle reali necessità della sanità veneta e sulla valorizzazione delle figure professionali già esistenti.
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