Il plenilunio d’aprile, meglio noto come Luna Rosa, è un evento che ogni anno affascina gli appassionati di astronomia e i romantici. Nonostante il nome possa evocare immagini di un cielo tinto di sfumature rosate, la realtà è diversa ma non meno affascinante. Scopriamo insieme le curiosità e i dettagli scientifici di questo fenomeno celeste.
Origini del nome e significato culturale
Il nome “Luna Rosa” trae origine dalle tradizioni dei nativi americani, in particolare dal popolo Algonquino del nord-est. Durante il mese di aprile, infatti, fiorisce in abbondanza il muschio phlox, una pianta dalle piccole fioriture rosa. Era questa la stagione in cui i campi si tingevano del colore delicato dei suoi fiori, motivo per cui il plenilunio di aprile veniva associato a tale visione.
Oltre alla denominazione “Luna Rosa“, il plenilunio di aprile è noto anche con altri nomi che variano in base alle tribù: la Luna che sboccia, per i Tlingit, o la Luna nuova di primavera per i Comanche. Questi nomi sono emblematici, poiché catturano l’essenza del risveglio della natura tipico di questo periodo dell’anno.
Quando osservare la Luna Rosa nel 2024?
Il 24 aprile 2024, oggi, sarà la data ufficiale in cui il plenilunio raggiungerà il suo apice alle 1:49 del mattino, ora italiana. Tuttavia, grazie alla durata dell’osservazione visiva che si estende per circa tre giorni, gli appassionati avranno l’opportunità di ammirare il fenomeno anche nelle serate adiacenti. L’Unione Astrofili Italiani segnala che la Luna sarà posizionata nella costellazione della Vergine, vicino alla stella Spica, aumentando così il fascino dell’osservazione.
Luna Piena Rosa, una Superluna?
Quest’anno, la Luna Piena Rosa non sarà classificabile come Superluna. Per rientrare in questa categoria, la Luna deve trovarsi ad una distanza minore di 361.885 km dalla Terra durante la sua fase piena. Nel 2024, la distanza sarà di 399.985 km, escludendola quindi dal fenomeno delle Superlune, che sono visivamente più grandi e luminose.
Nonostante ciò, il plenilunio di aprile rimane un appuntamento imperdibile per gli amanti del cielo notturno. Gli esperti consigliano di scegliere luoghi lontani dall’inquinamento luminoso per una visione ottimale, magari optando per uno dei punti di osservazione più suggestivi e meno illuminati d’Italia.